Argomenti trattati
Per alcune persone non è una novità, perché sono già consapevoli che – almeno nel loro caso – la fame aumenta stress e cattivo umore. Ora però uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Guelph, in Canada, ha dimostrato che il calo di glucosio che si sperimenta quando si fame può effettivamente incidere sull’umore, aumentando negatività e rabbia.
Calano gli zuccheri, sale lo stress
“Prima ero scettico quando le persone mi dicevano che, se avevano fame, diventavano scontrose. Ora ci credo. L’ipoglicemia è un forte fattore di stress fisiologico e psicologico”, spiega Francesco Leri del Dipartimento di Psicologia dell’università canadese, uno degli autori dello studio.
Glucosio e cortisolo
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Psychopharmacology, è stato condotto in laboratorio su gruppi di topi e ha messo in evidenza come alla diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue (ipoglicemia) l’organismo degli animaletti rispondeva aumentando le quantità di cortisolo, sostanza nota anche come “ormone dello stress”, e dal punto di vista comportamentale si accentuavano i comportamenti tipici di stress e cattivo umore. “Quando le persone pensano agli stati d’animo negativi e allo stress, pensano a cause psicologiche, non metaboliche – spiega Thomas Horman, che ha guidato la ricerca -. Abbiamo scoperto invece che anche uno scarso apporto alimentare può influire”.
Circolo vizioso
Fame e cattivo umore potrebbero dar vita a un circolo vizioso in quanto, spiegano gli autori dello studio, “se una persona non mangia correttamente può incorrere in un calo dell’umore che può a sua volta ridurre l’appetito, innescando un circolo vizioso”. Un meccanismo che, alla lunga, potrebbe influenzare lo stato d’animo in modo costante, costituendo un fattore di rischio per lo sviluppo di comportamenti simili alla depressione.