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Tra sole e buonumore il legame c’è. Quello che fino a oggi era solo un’idea condivisa oggi ha trova conferma in uno studio scientifico realizzato sull’analisi di miliardi di messaggi su Twitter e Facebook in 75 aree metropolitane degli Usa. Risultato: ben undici milioni di persone sorridono quando splende il sole e l’aria è più mite. Lo studio ha misurato con sistemi matematici la relazione tra le condizioni meteorologiche e le emozioni espresse, concludendo ciò che empiricamente si sapeva: sole e buonumore vanno a braccetto.
Lo studio sui social network
I ricercatori del MIt di Boston, del Commonwealth Scientific e Industrial Research Organisation e della Monash University australiani, delle università Usa di Stanford e di San Diego hanno esaminato 2,4 miliardi di messaggi da Facebook e 1,1 milioni da Twitter postati da milioni di cittadini statunitensi. Ogni post è stato classificato come positivo o negativo sulla base del numero di parole positive e negative condivise nei messaggi degli utenti e i risultati sono stati poi confrontati con i dati meteorologici giornalieri delle località inserite nella ricerca. L’elaborazione dei dati raccolti ha dimostrato che il numero di espressioni positive nei post aumenta fino a temperature di 20 gradi ma se si superano i 30 gradi cominciano a diminuire.
Confermati i principi della meteoropatia
Che la pioggia al contrario del sole incupisca si sapeva. Ma sempre la stessa ricerca ha dimostrato che i giorni con un livello di umidità dell’80% sono quelli nei quali si usano più parole negative, così come quando il cielo è molto nuvoloso. Il modo con cui ci si esprime, quindi, pare essere modellato dal tempo atmosferico, che a sua volta determina sentimenti positivi o negativi, influenzando in maniera diversa l’umore. Per quanto riguarda in maniera specifica il sole bisogna ricordare che già molti studi hanno provato la sua capacità di mettere di buonumore favorendo la produzione delle endorfine, gli ormoni del piacere.