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Lo psicologo Rubin Naiman nel suo studio intitolato Dreamless: the silent epidemic of REM sleep loss mette in risalto gli effetti sulla salute legati al poco sonno e alla scarsità dei sogni. A incidere sono soprattutto insonnia, stile di vita scorretto, alcol e droga, oltre al fatto di non essere consapevoli di quanto sia importante fare sogni d’oro per il proprio benessere psico-fisico.
Sbagliato sottovalutarli
Secondo Naiman sono molte le persone impegnate a pensare ad altro, che non si sforzano di ricordare i propri sogni e sono sempre meno coloro che, invece, pensano che sognare possa essere importante. Per lo psicologo, invece, i sogni rappresentano un mix di scienza, magia e mistero: senza di loro le persone sono più inclini all’irritabilità, alla depressione e all’aumento di peso. Tra gli effetti del poco sonno (e di sogni d’oro) rientrano anche la perdita della razionalità, la riduzione della memoria e l’alterazione del sistema immunitario. Già negli anni ’60 furono scoperti, grazie ad alcuni esperimenti, le conseguenze negative del poco sonno nella fase Rem.
I nemici dei sogni
Sempre secondo Naiman, bisogna fare attenzione non solo ad alcol, droga e a uno stile di vita inadeguato, ma anche alla sveglia, alle pillole per dormire, che aumentano il sonno leggero riducendo quello di qualità, alle luci della città così come quelle artificiali che provengono dai monitor di smartphone, computer e tablet.
Favoriscono il benessere psico-fisico
Per la maggior parte delle persone dormire e sognare poco non è, però, un problema, così come non è importante dormire 8 o 9 ore per notte. Sono sempre più numerose, infatti, le persone che, prese da altre attività, trascurano il sonno. In realtà, afferma Naiman che sarebbero proprio i sogni d’oro a favorire il benessere fisico e mentale.