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Ci sono persone, anche Vip, che pubblicano tranquillamente immagini e video dei propri figli online e altri che non si sognerebbero mai di farlo. Chi ha ragione? In realtà, il dibattito è ancora aperto. Quel che è certo è che lo sharenting, ossia la tendenza dei genitori a non rispettare la privacy dei propri figli, spesso piccoli e ignari, condividendone informazioni, video e immagini sui social network, è una pratica sempre più diffusa. Gli ultimi a condurre una riflessione in materia sono stati alcuni esperti statunitensi, del National Poll on Children’s Health dell’ospedale pediatrico dell’Università del Michigan, del Matt Children’s Hospital, che hanno analizzato la situazione scattando una fotografia poco rassicurante.
Un fenomeno sempre più diffuso
La parola sharenting non è altro che il risultato dell’unione tra i termini inglesi share, cioè condividere, e parenting, cioè essere genitori. Secondo gli studiosi americani, le più accanite appassionate di sharenting sui social network sono le mamme, seguite a breve distanza dai papà. Più precisamente, oltre il 50% delle madri e il 30% dei padri non hanno troppe remore a mettere in piazza, o meglio in bacheca, dettagli della vita privata della propria prole, corredando il tutto con immagini o addirittura video.
Le ragioni che spingono mamma e papà
Per molti, ogni occasione è buona per condividere con gli amici virtuali, chiaramente via social network, Facebook soprattutto, ogni piccolo progresso del bimbo. Solo per smania di “like” e voglia di apparire e farsi commentare? Non sembrerebbe. Secondo gli esperti, il 70% dei genitori sceglie di buttarsi a capofitto nello sharenting per trovare consigli e informazioni utili, per adempiere al proprio ruolo di mamma o papà al meglio. Ad animarli soprattutto il desiderio di chiedere alla rete qualche suggerimento su temi piuttosto popolari, come i problemi di sonno dei più piccoli (nel 28% dei casi), la loro alimentazione (26%) o la loro educazione (19%).
I rischi di questa moda
“Tuttavia, il confine tra condivisione ed eccesso di condivisione può essere sfumato. I genitori potrebbero condividere informazioni che il loro figlio, quando sarà cresciuto, riterrà imbarazzanti o troppo personali ma che una volta condivise sono difficili da annullare. Il bambino non avrà molto controllo su dove andranno a finire o chi ne verrà a conoscenza” hanno affermato gli studiosi. Un rischio di cui i genitori sembrano consapevoli: oltre la metà delle mamme e dei papà teme che in futuro i figli possano provare imbarazzo per le informazioni condivise quando erano bambini. Eppure, questa paura non sembra sufficiente a trattenerli.