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Tempi difficili per gli uomini. In un periodo in cui le donne sono sempre più emancipate, forti e colte, l’uomo pare essersi fermato. Nel tempo, l’immagine dell’uomo virile si rivela spesso un volano che, più che dare forza ai ragazzi, finisce per ledere alla loro autostima, schiacciata dal peso di un’immagine ideale che risulta raramente raggiungibile. Risultato: i maschi sempre più soli e fragili.
In bilico tra virtuale e reale
Maschi sempre più soli, svogliati e più esposti ad atti di autolesionismo anche per colpa di smartphone e internet . Come spiega Carlo Foresta, andrologo e ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Padova, è l’ambiente stesso in cui viviamo a ledere alla virilità del maschio che, rispetto a qualche generazione fa, soffre in maggior misura di patologie andrologiche. Anche l’impatto del sesso virtuale risulta devastante, spingendo i ragazzi a preferirlo a quello reale. La visione dell’uomo necessariamente virile e forte – sottolinea Carlo Foresta – comporta dei danni alla salute dei ragazzi, innalzando i valori di stress e frustrazione, ledendo la salute psicofisica e relazionale. È importante che gli uomini, di tutte le età, si rendano conto e aprano gli occhi su questa condizione pericolosamente poco controllabile.
Infertilità e anomalie sessuali
Anche l’ambiente in cui viviamo non aiuta. L’inquinamento causato dall’utilizzo di plastiche e sostanze chimiche risulta spesso causa di una minore fertilità maschile e comporta un aumento delle malattie all’apparato sessuale. Da alcuni studi di settore portati avanti proprio a Padova sono emersi legami tra uno sviluppo anomalo nei giovani maschi e l’inquinamento ambientale. A un’anomala e precoce crescita degli arti inferiori corrisponde, infatti, un’interferenza sull’attività ormonale dei testicoli e sullo sviluppo dello scheletro. Di questi fattori inquinanti pare risentire anche lo sviluppo del pene, con dimensioni che tendono a ridursi.
Più depressi e malati
Il maschio pare dunque aver cessato di evolvere. Questo è evidente anche in fatto di prevenzione e scarsa propensione a parlare dei problemi. Schiacciati dalla visione del maschio forte a tutti i costi, i ragazzi (e gli uomini) faticano ad ammettere i propri problemi e a parlarne apertamente, magari con un medico. Aumentano così i casi di depressione, obesità, diabete, patologie cardiovascolari, ipertensione, osteoporosi e tumori. Il tutto si traduce in una più ridotta aspettativa di vita rispetto alla donna.