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È disponibile 24 ore su 24, ovunque ci si trovi, e aiuta a dipanare tanti dubbi. Non deve stupire, quindi, se internet oggi è diventato uno strumento irrinunciabile. Anche per le mamme, che lo usano per trovare informazioni utili riguardanti la salute e la cura dei bebè. Lo conferma un’indagine condotta dalla Società Italiana di Pediatria (Sip). Lo studio rivela che in Europa sono 135 milioni le donne che navigano abitualmente. In media trascorrono su internet 11,2 ore alla settimana. Le più attratte dal web? Le norvegesi, ma fra le italiane si registra il più alto tasso di crescita di utilizzo della rete: +25% dal 2008 al 2010. Per il 56% delle esponenti delle donne al primo posto delle ricerche ci sono le informazioni sulla salute dei bambini.
Tra le più cercate l
e notizie di salute e gravidanza
Per quanto riguarda l’Italia, gli autori hanno condotto un approfondimento su un campione di circa 2.770 donne. È emerso che la metà degli utilizzatori di internet è donna: su 23 milioni di navigatori 11 milioni sono di sesso femminile. La maggior parte è rappresentata da mamme che si affidano alla rete per trovare informazioni ma anche suggerimenti in merito alla cura e gestione dei propri figli. Il 72% delle donne italiane ricorre alla rete per cercare risposte ai propri dubbi. Ebbene, fra le voci più ricercate ci sono la salute dei bambini (40%) e la gravidanza (24%). Durante la gestazione, le mamme cercano di tutto un po’, senza preferenze fra i diversi formati (testo, audio, video). Anche durante i primi mesi di vita del bambino c’è un grande utilizzo del web, che per molte diventa il punto di riferimento principale durante lo svezzamento. Con il passare del tempo, le ricerche diventano meno “compulsive”. Le donne privilegiano la qualità alla quantità. Si affidano dunque, solo a fonti più attendibili.
Tante informazioni, non tutte affidabili
In effetti, internet rappresenta una miniera inesauribile di dati e di notizie che vanno però filtrati con estrema cura. Non tutti, infatti, sono corretti, anzi molti sono fuorvianti. Per questo, gli esperti si augurano un maggior controllo dei contenuti disponibili online.