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Se anche voi pensate che gli uomini in una donna guardino soprattutto l’aspetto fisico dovete ricredervi. Per il 62% degli uomini, infatti ,la caratteristica più importante nella scelta del coniuge ideale è il desiderio di avere un figlio e poi quella di avere idee simili alle proprie. Per lo meno questo è quanto hanno affermato in un sondaggio realizzato dall’americano Pew Research Center.
Le donne sono più pragmatiche
E le donne? Sempre secondo il risultato di questo sondaggio il sesso femminile sembrerebbe essere decisamente più pragmatico: infatti, per la scelta del futuro marito, il requisito più importante per il 78% delle donne sembra consista in un lavoro stabile e sicuro più che nel desiderio di avere un figlio. Questi risultati, secondo il Pew Research Center, sembrano collegarsi alla recente ricerca che indica come negli Stati Uniti ci sia un altissimo numero di giovani, tra i 25 e i 35 anni, non ancora sposati.
Cala il numero di matrimoni
La ricerca del Pew Research Center si è basata sui dati raccolti nel censimento del 2012 nei quali figuravano 42 milioni di persone, quindi 1 adulto su 5, mai state sposate. Fino al 1960, il numero dei matrimoni era almeno il doppio. La riluttanza era più alta negli uomini: 23% contro il 17%. Secondo le indagini del Pew Research Center la colpa sarebbe della difficile situazione economica, la crisi a livello mondiale e la difficoltà di avere un figlio in queste condizioni. In realtà, però, alcuni dati andrebbero letti, e interpretati, diversamente: il 24% dei giovani, nella fascia d’età tra i 25 e i 35 anni, anche se non sono sposati, convivono.
La situazione in Italia
Secondo il Censis anche in Italia la situazione non è rosea. Dal 2000 al 2010 c’è stato un calo del sette per cento delle coppie con figli, mentre quasi due milioni di Italiani nella fascia d’età compresa fra i 15 e i 45 anni, vive da sola. Anche se la crisi economica non sembrerebbe essere il fattore scatenante di questa crisi dei matrimoni. Per i single, infatti, la vita è molto più cara.
Vita da single
Secondo una recente indagine della Coldiretti, infatti, il costo degli alimenti è notevolmente più alto quando si vive da soli: «per gli acquisti alimentari il 71% in più rispetto alla media delle famiglie (composte da 2,5 persone), circa 320 euro contro 187 al mese». Come è logico pensare, le monoporzioni hanno un costo più elevato e quelle grosse andrebbero sprecate, «È più facile, per la confezione di latte aperto, la mozzarella, la confezione di insalata aperta, rimanere in fondo al frigorifero ed essere inesorabilmente gettati nella pattumiera».