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Che essere genitori potesse allungare e migliorare la qualità della vita è emerso da numerose ricerche. Dalla Svezia arriva ora la conferma con uno studio pubblicato su Journal of Epidemiology and Community Healt.
Fino a due anni in più
Lo studio ha evidenziato come a 60 anni l’aspettativa di vita tra chi è genitore e chi non ha mai avuto figli arriva fino a 2 anni in più a favore dei primi. L’indagine ha analizzato i dati nazionali di quasi un milione e mezzo di persone; 725mila donne e 704mila uomini. Tra le caratteristiche messe sotto la lente di ingrandimento anche numero e sesso dell’eventuale progenie, livello di istruzione e altri fattori.
Meno solitudine
I dati relativi al rischio di morte per età sono stati poi calcolati e incrociati anno per anno tra genitori e non. Il rischio di morte cresce ovviamente all’aumentare dell’età, indipendentemente dalla presenza di figli. Il fatto di essere genitori o meno ha, però, evidenziato delle differenze in tema di aspettativa di vita. Affrontare la vecchiaia con il supporto di almeno un figlio sembra, indipendentemente dal sesso dalle prole, allontanare il rischio di morte.
Più benefici per i papà
Sono gli uomini a beneficiare maggiormente della condizione di essere padre. Per un ottantenne con figli la percentuale di rischio di morte nel corso dell’anno si assesta intorno al 7,4%, percentuale che cresce fino all’8,3% per i non padri. Un divario significativo, che si allarga con il passare degli anni. La casistica meno rosea sembrerebbe riguardare gli uomini senza figli e non sposati, evidenziando come anche il matrimonio aiuti a vivere più a lungo. Avere accanto una persona cara sembra, dunque, rivestire un ruolo molto importante, con picchi crescenti con l’avanzare dell’età.