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Egoisti sempre di buon umore? È quanto sostiene uno studio effettuato da un team di ricercatori dell’Università Tamagawa di Tokyo, sotto la direzione di Masahiko Haruno e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Human Behavior, dopo avere osservato che le persone ego-riferite (i cosiddetti egoisti) sono meno a rischio di soffrire di depressione di chi invece si affligge per gli eventuali torti subiti dagli altri, anche nel caso in cui vi traggano un vantaggio economico.
L’empatia non sempre paga
La ricerca ha preso in esame un campione di giovani adulti, suddivisi in due gruppi: in uno sono stati messi i partecipanti che, grazie a specifiche indagini, avevano dimostrato di tollerare male le ingiustizie subite dal prossimo e di essere più contenti di un’equa distribuzione del benessere economico, mentre nell’altro sono stati inseriti coloro che avevano atteggiamenti più individualisti. Così è stato possibile appurare che le persone che hanno a cuore gli altri e si dolgono dei dispiaceri altrui hanno più degli altri la tendenza ad andare incontro a un disturbo dell’umore di chi invece si dimostra indifferente verso quanto non lo tocca e coinvolge in prima persona.
I segnali da osservare
La depressione appartiene all’elenco dei disturbi dell’umore. I sintomi che la caratterizzano sono numerosi, e tra questi i più comuni sono:
- perdita di interesse verso quanto prima appassionava
- tristezza persistente, crisi di angoscia
- sensazione di smarrimento e paura
- svogliatezza, facile stancabilità
- disturbi del sonno (per esempio, sonnolenza diurna e difficoltà di addormentamento).
La comparsa di queste manifestazione deve suggerire di consultare tempestivamente il medico di famiglia, il quale valuterà l’opportunità di sentire il parere di un neuropsichiatrica.