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Chi soffre di depressione invernale vive i mesi più freddi sempre a corto di energia ed entusiasmo. Quando questo cambiamento arriva a condizionare la vita di tutti i giorni si parla di depressione invernale. Uno studio del Johns Hopkins Medicine di Baltimora, pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry, svela ora come dietro questi cambiamenti possa celarsi l’azione del gene ZBTB20.
Agisce sui ritmi circadiani
Guidati da James Bennet Potash, i ricercatori americani hanno incrociato i dati ricavati dallo studio del Dna di circa 1.400 individui colpiti da depressione invernale con quelli di quasi 3.000 persone sane. Le analisi hanno permesso di individuare differenze significative in un gene: il ZBTB20, che agisce sui ritmi circadiani ricalibrando il nostro orologio biologico e permettendo all’organismo di adattarsi ai cambiamenti imposti dal minor numero di ore di luce.
Adattamento più difficile
Il gene ZBTB20 è dunque fondamentale per permettere all’organismo di adattarsi ai nuovi ritmi imposti dal minor numero di ore di luce giornaliere dei mesi più freddi. Quando il ZBTB20 non lavora normalmente, è possibile che l’organismo ne risenta sfociando, nei casi peggiori, in una condizione di depressione invernale.