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Stando a quanto rivelato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, la depressione colpisce almeno 300 milioni di persone nel mondo. I sintomi per riconoscerla passano dalle emicranie ai problemi di digestione, da dolori a muscoli e articolazioni alla perdita di libido. In Italia, ne soffre un uomo su quattro, ma spesso chi ne è interessato preferisce non parlarne.
Non più un problema solo femminile
Condotto su un campione di 400 italiani, il sondaggio dell’Eurodap ha evidenziato come i sintomi da depressione siano effettivamente comuni a un uomo su quattro tra i 35 e i 45 anni. Il problema pare sovente nascere dal mondo del lavoro, con il precariato e la necessità di sobbarcarsi il sostegno della famiglia che marcano un confine netto tra un perfetto equilibrio e il cadere in depressione.
La punta dell’iceberg
I sintomi rappresentano però solo la punta dell’iceberg. Secondo quanto riportato dalla psicoterapeuta, docente universitaria e presidente dell’Eurodap, Paola Vinciguerra, il 70% di coloro che ammette di vivere in uno stato di depressione, fatica a rivolgersi a un professionista. La causa di questo non parlare del proprio problema è spesso riconducibile all’orgoglio maschile che impedisce di mostrarsi deboli o ammettere i propri limiti. Solo il 12% degli intervistati riconosce l’importanza di consultare un medico, mentre il 18% preferisce addirittura non pronunciarsi.
L’orgoglio, cattivo consigliere
Oltre alla depressione, ciò che allarma maggiormente è la mancanza di voler ammettere, comunicare e affrontare il problema seriamente. I rischi legati alla depressione sono molteplici, così come le possibilità di uscirne. Il supporto di parenti e amici risulta fondamentale e deve rappresentare il primo passo verso un percorso di guarigione da affrontare con il confronto, il supporto e l’esperienza di un professionista.
Parola d’ordine: comunicare
I segnali di una depressione maschile sono spesso diversi da quelli che caratterizzano il medesimo problema declinato al femminile. Gli uomini depressi tendono a essere più aggressivi, irritabili e manifestare episodi di rabbia. Un primo fondamentale aiuto deve arrivare dal dialogo, magari sottolineando gli atteggiamenti poco in linea con la loro indole e avviando il discorso facendo leva su cause come stress e stanchezza. Ciò potrebbe portarli ad accettare con maggiore facilità controlli medici ed esami. Un secondo consiglio è quello di bilanciare la dieta verso un regime alimentare più sano ed equilibrato e spronarli a praticare uno sport.