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Tra i peccati di gola il cioccolato è sicuramente il più lussurioso. Il cibo degli dei, infatti, piace ancora più del formaggio. La ragione sta tutta nel cervello che apprezza di più il mix di grassi e carboidrati. Non c’è niente di più irresistibile dell’incontro tra questi due nutrienti che singolarmente piacciono e insieme letteralmente seducono. Lo sanno bene i produttori di cibi industriali come le patatine fritte, i muffin e i gelati e ora lo ha confermato anche una ricerca della Yale University che ha spiegato perché la combinazione di carboidrati con grasso è così inebriante dal punto di vista neurologico.
Verità scientifica
I ricercatori hanno chiesto a 206 volontari di puntare dei soldi (meno di 10 dollari) su 39 alimenti. Si è visto che erano propensi a pagare di più per torte, cioccolato e altre prelibatezze zuccherate e grasse, mentre assegnavano un valore più basso ad altri alimenti ugualmente amati e calorici ma che contenevano una sola categoria di nutrienti come, per esempio, il formaggio. Osservando le scansioni della risonanza magnetica del cervello si è visto che quando i volontari valutavano il valore da attribuire agli snack dolci e grassi si registrava un aumento di attività nelle aree cerebrali coinvolte nella formazione delle abitudini e della ricompensa. In particolare, l’attività di due particolari aree cerebrali era molto più forte in risposta ai cibi contenenti sia grassi sia carboidrati rispetto a quelli che contenevano uno solo di questi nutrienti. La vista di questi alimenti provoca cioè una salienza emotiva, ovvero uno stato di allerta dell’attenzione che determina un’attivazione dello striato, una zona del cervello in cui il contenuto di dopamina è particolarmente elevato e la dopamina è proprio la sostanza collegata al senso di soddisfazione e gratificazione.
Assimilabile al latte materno
I ricercatori ipotizzano, quindi, che il cervello elabori separatamente i segnali di carboidrati e grassi, ma quando i due nutrienti sono presenti in un singolo alimento entrambi i sistemi si attivano e questo manda un po’ fuori di testa. La spiegazione potrebbe stare nel fatto che non esistono in natura cibi che contengono sia grassi sia carboidrati ad esclusione del latte materno e questo dimostra perché sia così difficile per i neonati rinunciarci.