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La balbuzie è un disturbo del linguaggio che condiziona la vita di un milione di italiani. Un innovativo metodo per la rieducazione a un linguaggio fluente, il MRM-S, è oggetto di un progetto di ricerca per la sua validazione scientifica. L’8% della popolazione mondiale ha sofferto almeno una volta nella vita di balbuzie. Nella maggior parte dei casi, la difficoltà nel prodursi in un discorso fluente viene superata. Ma per il restante 1,5% della popolazione la balbuzie resta un problema senza soluzione. Gli italiani balbuzienti sono ben un milione, di cui 150.000 minorenni. Spesso questo disturbo resta confinato all’infanzia, con una regressione spontanea entro i sei anni.
Conseguenze da non sottovalutare
Le cause della balbuzie sono per certi versi ancora oscure, ma si pensa a un malfunzionamento del meccanismo di monitoraggio del processo di produzione del linguaggio. Come spiegato da Giovanni Muscarà, ex balbuziente e fondatore del Vivavoce Institute, la balbuzie influenza negativamente la quotidianità di chi ne soffre, comportando frustrazione, vergogna, paura e riducendo il livello di autostima. Se si analizzano poi i dati relativi all’età scolare, che evidenziano come chi soffre di balbuzie sia tre volte più rischio di essere oggetto di bullismo, è facile comprendere come si sia dinnanzi a un problema molto serio.
Due scuole di pensiero
Ma la balbuzie può essere superata e curata. Due sono le scuole di pensiero. La prima vede la balbuzie come conseguenza di un trauma infantile o di uno stato emotivo alterato e lavora sui vissuti emotivi derivanti dal trauma. La seconda opera invece sui blocchi della balbuzie, con tecniche compensative come l’allungamento dei suoni e l’iper-articolazione, spesso servendosi del canto.
Un metodo innovativo
Come sottolineato da Pasquale Anthony della Rosa, direttore scientifico del Vivavoce Research Institute, ricercatore e dottore in Psicologia che collabora con la Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, il MRM-S è un metodo innovativo in corso di validazione scientifica che si basa su un approccio multidisciplinare. Seguendo un percorso cognitivo-comportamentale, ha l’obiettivo di migliorare la performance articolatoria del linguaggio. Si lavora secondo l’apprendimento e la pratica di schemi motori a livello fonatorio, respiratorio e articolatorio, per affrontare con meno stress e ansia le situazioni quotidiane e superare la balbuzie.
Risultati incoraggianti
I primi risultati dimostrano l’effetto positivo sul controllo attentivo generale con ripercussioni positive anche sul linguaggio. In termini linguistici, vuol dire che l’eloquio di un balbuziente può diventare più fluido perché si va a ridurre la soglia rispetto cui un balbuziente decide se una parola – e il suono a essa legato – sia quella specificatamente richiesta e quindi possa essere pronunciata. Il MRM-S prevede un lavoro di rieducazione della persona nella sua totalità e unicità, dal controllo del singolo movimento necessario a produrre un fonema, alla gestione del linguaggio in un contesto di ansia e di stress.