Argomenti trattati
Ci sono persone che se ricevono un nuovo oggetto e lo reputano inutile se ne sbarazzano all’istante e altre che agiscono come degli accumulatori compulsivi, non riuscendo a gettare via nulla. Non solo nulla di materiale, ma anche di digitale. Oggi, infatti, il rischio è anche quello di “stipare” nel computer foto, file, documenti vari e non liberarsene più. Il risultato? Un forte stress personale. L’allarme arriva da uno studio condotto da un team di ricercatori australiani, della Monash University, presentato all’International conference on information systems di San Francisco.
Fonte di stress
L’indagine ha coinvolto circa 850 volontari di età diverse. Gli autori li hanno invitati a rispondere a questionari simili a quelli utilizzati per valutare le persone sospettate di essere degli accumulatori compulsivi. In questo caso, però, lo scopo era capire se la difficoltà a disfarsi di cose inutili fosse relativa esclusivamente al mondo digitale. Non solo. Gli esperti hanno anche misurato il livello di stress provocato dal solo pensiero di dover cancellare dei contenuti digitali.
Accumulatori 2.0
L’analisi dei risultati ha confermato che esistono accumulatori compulsivi non solo tradizionali ma anche “2.0”, ossia che faticano a disfarsi di tutto quanto salvato sulla memoria del proprio computer e dei propri dispositivi elettronici in generale. Le conseguenze sono le stesse in entrambi i casi: un eccessivo livello di tensione, preoccupazione, nervosismo. “L’analisi ha rivelato che l’accumulo seriale digitale, simile a quello “tradizionale”, può causare alti livelli di stress personale” hanno affermato gli esperti.
Più colpiti giovani e donne
Secondo l’analisi dei ricercatori australiani, gli accumulatori seriali digitali sono presenti soprattutto nella fascia di età 20-30 anni e nel sesso femminile. Le ragazze, infatti, sembrano avere problemi maggiori rispetto ai ragazzi a cancellare il materiale digitale inutile.