L’altalena dell’umore
Non è il caso di preoccuparsi se, nei primi tempi dopo il parto, ci si sente tristi, giù di morale e si ha la tendenza a piangere con facilità anche senza un perché. Circa il 70-80% delle neomamme, infatti, è colpita da una forma di depressione, definita appunto post-partum. La causa del fenomeno non è ancora accertata, ma sembra che gli squilibri ormonali del dopo parto giochino un ruolo determinante. Dopo la nascita del bambino, la quantità degli ormoni presenti nel sangue della mamma (estrogeni e progesterone) cala in modo brusco perché queste sostanze, avendo esaurito il loro compito, rientrano nei livelli normali. Questo processo naturale ha però ripercussioni sull’umore. La depressione può essere più accentuata se la mamma allatta al seno, perché la prolattina (l’ormone della lattazione) inibisce la produzione di estrogeni e progesterone: in questo modo, lo squilibrio ormonale risulta più accentuato. Anche la debolezza fisica e la stanchezza dovuta all’allattamento possono contribuire a determinare uno stato di fragilità emotiva nella neomamma.
Di solito è un fenomeno transitorio
Il periodo più a rischio di depressione è quello che va da una settimana a un mese dalla nascita del bambino, ma questo disturbo può comparire subito o anche a distanza di un po’ di tempo dal parto. Non è legato necessariamente alla nascita del primo bambino: tuttavia, si è osservato che compare più difficilmente dopo la seconda gravidanza, in quanto la mamma ha già imparato ad affrontare e superare le difficoltà dei primi periodi con il neonato. I sintomi principali con cui si manifesta sono la stanchezza, la malinconia, un senso di vuoto e inutilità o crisi improvvise di pianto: in genere, si tratta di crisi passeggere, ma è bene tenere la situazione sotto controllo per evitare che peggiori. Il problema non va sottovalutato, per esempio, se la depressione arriva a spegnere ogni altro stimolo, al punto che la mamma non riesce più a reagire e si lascia abbattere da ogni minima difficoltà. È opportuno quindi contattare uno specialista se, con il passare dei giorni, la tristezza diventa costante e subentra un senso d’inutilità così forte da far perdere alla mamma il piacere di svolgere le normali attività quotidiane. Lo specialista può prescrivere farmaci da associare, magari, a una cura a base di ormoni per reintegrare gli estrogeni e il progesterone e rimettere in assetto un sistema che non è ancora in grado di regolarsi da solo. Se ben curata, la depressione si risolve facilmente e nel giro di poco tempo.
Che cosa può fare lei
Appena possibile, è importante riprendere le abitudini che si avevano prima della gravidanza, concedersi qualche uscita con le amiche e trovare tempo per i propri hobby. La depressione infatti spinge a chiudersi in sé, ma questo rischia di far peggiorare la situazione. In realtà, sarebbe bene che la neomamma si sforzasse di parlare dei propri problemi e delle proprie ansie al compagno o a un’amica, evitando di isolarsi. Solo così potrà sentirsi meglio e trovare l’appoggio morale di cui ha bisogno in questo periodo.
Che cosa può fare lui
La neomamma dovrà essere rassicurata, sostenuta nei suoi compiti, dalle mansioni domestiche alla cura del bambino, e ricevere appoggio morale ma anche pratico. Una neomamma depressa difficilmente è in grado di valutare da sola il proprio stato di salute, soprattutto perché a essere coinvolta è la sfera psicologica. Chi le sta vicino però, specie il compagno, dovrebbe prestare molta attenzione a eventuali segnali di malessere e, nel caso, cercare di intervenire al più
presto possibile.