Perdite di sangue a più di 40 giorni dal parto

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 06/05/2024 Aggiornato il 24/07/2024

Può accadere che i "lochi", che sono le perdite vaginali che compaiono dopo il parto, si protraggano per un periodo superiore ai 40 giorni senza che questo sia significativo. A patto però che non abbiano un odore sgradevole e non siano accompagnate da dolore: in questo caso bisogna parlarne con il ginecologo.

Una domanda di: Rachida
Ho partorito naturalmente da 2 mesi, e ho ancora delle perdite quando mi pulisco, a volte trovo un po’ di sangue (rosso che va verso il marrone) nella carta igienica (metto il salva slip ma non si sporca). E in più ho ancoradei dolori nel basso ventre. Sono stata dalla mia ostetrica ma non mi ha detto niente. Non allatto direttamente al seno ma tiro il latte 5/6 volte al giorno. Volevo sapere se queste perdite sono normali, grazie.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Cara signora, mi sento di descriverle in maniera minuziosa le perdite vaginali che si verificano dopo il parto e che si chiamano “lochi”, allo scopo di assicurarle un’informazione completa che l’aiuti a regolarsi. Nei primi due – tre giorni dopo il parto i lochi sono simili a una mestruazione abbondante: sono costituiti quasi esclusivamente da sangue liquido, di colore rosso vivo, e da una piccola parte di sangue rappreso, che ha l’aspetto grumoso. Questo sangue proviene dalla zona dell’utero a cui aderiva la placenta durante la gravidanza: in quel punto rimane infatti una piccola ferita che, come tutte le ferite, ha bisogno di qualche tempo per rimarginarsi completamente. Trascorsi alcuni giorni i lochi si schiariscono, in quanto non contengono più grandi quantità di sangue, e assumono via via una consistenza sempre più liquida e un colore sempre più chiaro, in genere giallo pallido. In questo periodo sono costituiti quasi esclusivamente da secrezioni vaginali normali, di colore leggermente diverso dal solito perché mescolate a desquamazioni, cioè a piccole particelle di tessuto proveniente dal collo dell’utero e dal canale vaginale. Può accadere che intorno al 12° giorno dopo il parto i lochi ridiventino di colore rosso vivo, cioè siano di nuovo costituiti da sangue. I medici definiscono questa manifestazione “piccolo capoparto”: il meccanismo che ne determina la comparsa è sconosciuto. Il “piccolo capoparto” non deve preoccupare perché rientra nei fenomeni fisiologici e scompare nel giro di circa 48 ore, dopodiché le perdite ritornano chiare. Più o meno dal 14° giorno dopo il parto i lochi cambiano nuovamente aspetto e consistenza, diventando densi e di colore giallo paglierino. Queste nuove secrezioni, che possono protrarsi anche oltre 40 giorni dopo il parto, contengono una quantità altissima di globuli bianchi, provenienti dall’utero. I leucociti sono cellule, normalmente presenti nel sangue, che hanno la funzione di difendere l’organismo dall’eventuale aggressione di virus e batteri. Dopo il parto si concentrano nell’utero in un numero enorme, proprio per proteggerlo dagli agenti infettivi che potrebbero raggiungerlo provocando un’infezione. Una volta assolta la loro funzione di difesa i leucociti, ormai inutili, vengono espulsi sotto forma di secrezioni. La durata dei lochi varia da donna a donna ed è influenzata dall’allattamento. Nelle donne che nutrono il bambino al seno (anche lei allatta al seno, anche se indirettamente) si prolungano per più di 40 giorni, mentre per chi non allatta la durata si riduce a 10-15 giorni circa. Non è comunque preoccupante né una durata inferiore ai 15 giorni, né superiore ai 40. In alcuni casi al termine dei lochi potrebbero iniziare le mestruazioni, anche se è raro che succeda nelle donne che allattano. L’odore dei lochi può essere più o meno intenso a seconda della donna e più precisamente del suo tipo di pelle: in genere è accentuato nelle brune di capelli con pelle scura e lieve nelle bionde dalla pelle chiara. In ogni caso non è mai sgradevole: se lo dovesse diventare bisogna parlarne subito con il ginecologo perché potrebbe essere il segnale di un’infezione dell’apparato genitale che non deve assolutamente essere trascurata. Venendo al suo caso, tutto potrebbe essere non significativo dal punto di vista medico se non fosse perché avverte dolori al basso ventre. Ma forse questa è la sua seconda gravidanza? In questa eventualità è possibile che i “morsi uterini”, che esprimono che l’utero sta ritornando alla sua dimensione normale, e che sono caratterizzati appunto da dolore al ventre siano da considerarsi normali. Da remoto però non è possibile assicurarle che va tutto bene, quindi dato che sono trascorsi 40 giorni dal parto le consiglio senz’altro di effettuare una visita dal ginecologo per essere certa che non ci sia nulla che non va. Cordialmente.

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