Qualche volta, invece, è la paura del dolore a ostacolare i rapporti sessuali, soprattutto se è stata praticata l’episiotomia, cioè il sottile taglietto che talvolta viene eseguito tra la vagina e l’ano per favorire la nascita del piccolo. In genere, comunque, si tratta di un fenomeno temporaneo, destinato a scomparire con il tempo. Passata qualche settimana, i tessuti della zona ritrovano il naturale rilassamento, rendendo di nuovo piacevole la penetrazione.
Infine, anche la secchezza vaginale può rappresentare un ostacolo alla sessualità: per ridurre il disagio, si può fare uso di creme lubrificanti specifiche, dopo aver sentito il parere del ginecologo.
Che cosa può fare lui
Innanzitutto bisognerebbe evitare di dare troppo peso al problema: per sdrammatizzare, almeno all’inizio, si può tentare di vivere la sessualità in modo differente, riscoprendo per esempio le carezze e il petting, o inventando nuovi giochi che possano facilitare la ripresa dell’intimità. Anche le atmosfere e i preliminari, poi, potranno svolgere un ruolo importante. Il compagno può rispolverare un po’ di arte del corteggiamento: qualche frase sussurrata dolcemente, con la giusta atmosfera, può aiutare a sbloccare la situazione. Spesso, infatti, la neomamma non riconosce più il proprio corpo e questo può darle insicurezza: “negarsi” quindi diventa una forma di autoprotezione perché si considera poco sexy e teme che il partner non la trovi attraente.
Che cosa può fare lei
Per superare il momento di crisi non serve far finta di nulla nella speranza che il tempo faccia la sua parte: è indispensabile, invece, parlare apertamente con il partner ed esporre le proprie difficoltà nel riprendere i rapporti sessuali.
In questo modo il compagno non sente disattese le proprie aspettative perché il dialogo avvicina e può aiutare a sciogliere eventuali dubbi o paure. Al contrario, le parole non dette spesso sono alla base dell’incomprensione tra i partner.