Depressione post-partum: il rischio è “scritto” nei capelli

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 02/01/2018 Aggiornato il 10/08/2018

La depressione post-partum si può prevedere dai livelli di cortisolo presenti nei capelli delle future mamme

Depressione post-partum: il rischio è “scritto” nei capelli

Sembra sia possibile capire se una donna soffrirà di depressione post-partum dall’analisi dei suoi capelli: è questo il risultato di uno studio spagnolo condotto dalla professoressa María Isabel Peralta Ramírez dell’Università di Granada (Spagna) e fa parte del progetto di ricerca “Gestastress” che ha l’obiettivo di capire come lo stress cronico nella gestante possa influire sul parto, sul rapporto mamma-bebè e sullo sviluppo neurologico del neonato.

Lo studio spagnolo

I ricercatori hanno coinvolto 44 gestanti suddivise in due gruppi: uno era formato da donne che presentavano comportamenti predittivi solitamente associati alla depressione post-partum, l’altro, invece, da donne prive di sintomi. Gli esperti le hanno, poi, seguito per tutta la gravidanza, misurando i livelli di cortisolo, il principale ormone dello stress prodotto dalle ghiandole surrenali, depositati sui capelli nel primo e terzo trimestre e dopo la nascita dei piccoli. Il cortisolo nel capello è indicativo del grado di stress affrontato nei tre mesi precedenti l’analisi. È così risultato che le donne con più cortisolo nei capelli avevano un rischio maggiore di sviluppare la depressione post-partum.

Un’alta incidenza

La depressione post-partum colpisce circa il 10% delle donne dopo la nascita del bambino, ma può presentarsi anche a distanza di tempo. C’è probabilmente una base biologica legata ai cambiamenti ormonali tipici del periodo, sulla quale si innestano però altri fattori. I sintomi tipici di questo disturbo sono i cambiamenti di umore, le crisi di pianto, la perdita dell’appetito, l’irritabilità, l’insonnia o la difficoltà a rimanere sveglie, l’assenza di interessi nelle attività quotidiane e verso il neonato.

Diverse strategie di intervento

Generalmente si può intervenire attraverso la psicoterapia, oppure con la somministrazione di farmaci antidepressivi con formulazioni che possono essere assunte anche durante l’allattamento.

 

 

 
 
 

In breve

UN TEST SEMPLICE MA EFFICACE

È ora ipotizzabile realizzare un test semplice ed economico per la diagnosi precoce della depressione post-partum, in modo da intervenire sul disturbo già durante la gravidanza.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Olive confezionate e rischio listeria

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Se si ha il sospetto di essere state contagiate dalla listeria si può fare lo specifico test sul sangue, tuttavia per avere un risultato attendibile occorre che trascorrano tra le due e e quattro settimane.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti