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Il periodo perinatale, che si estende dalla gravidanza al primo anno dopo il parto, presenta una grande variabilità di disturbi mentali. Circa il 16% delle donne soffre di uno di questi disagi nel periodo della maternità. Secondo le prime linee guida italiane sulla depressione perinatale e depressione post partum, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale.
Riconoscere i primi segnali
L’identificazione precoce dei sintomi della depressione post partum è particolarmente cruciale. Per questo, di recente, è stato proposto di effettuare uno screening psico-sociale, a tutte le donne che cercano una gravidanza o che sono già in dolce attesa, indipendentemente dalla condizione sociale, dal livello di istruzione, dalla razza e dall’etnia.
Tali indagini dovrebbero indagare il vissuto delle donne e andrebbero ripetute almeno una volta ogni trimestre. Tra i principali campanelli d’allarme da indagare: un livello di ansia elevata, un’estrema irritabilità con gli altri e con se stessa, problemi del sonno (insonnia o ipersonnia), alterazioni dell’appetito, stanchezza cronica, tristezza e pianto immotivato.
Chi rischia di più
Sono considerate maggiormente a rischio di depressione post partum le future mamme giovani, le primipare, quelle che hanno malattie mentali pregresse, precedenti di malattie mentali in famiglia, precedenti episodi di depressione post partum, gravidanze difficili. Anche le personalità soggette a sensi di colpa, perfezionismo, bassa autostima sono più sensibili a questo problema.
Un nuovo elemento scatenante
Ora uno studio aggiunge un altro fattore importante: la gravidanza indesiderata o non programmata. Secondo i ricercatori dell’Università del North Carolina (Stati Uniti), il rischio che la neomamma incorra in una depressione post partum è 4 volte maggiore se la maternità non era nei suoi piani. L’indagine è stata effettuata su 1.238 donne in attesa: per 443 di loro (il 64%) la gravidanza era desiderata, per 207 (30%) è arrivata troppo presto, mentre per le restanti 40 mamme (6%) è stata una vera e propria sorpresa. I risultati hanno mostrato che la depressione post partum era più probabile nelle donne che avevano avuto gravidanze non volute o che non erano ancora pronte ad affrontare questa eventualità. In particolare, sia a distanza di 3 mesi dal parto che a 12 mesi, erano in netta maggioranza i casi di depressione post partum tra le donne con gravidanza indesiderata rispetto a quelle che avevano programmato il lieto evento. In conclusione, i ricercatori suggeriscono che gli operatori sanitari dovrebbero tenere conto anche di questo aspetto quando si occupano di prevenzione di depressione post partum.