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La depressione è una malattia che interessa il 10% delle donne incinte e il 13% delle neonamme e si manifesta con diversi sintomi: umore triste, irritazione, stanchezza, agitazione, perdita di interesse nelle attività, difficoltà di attenzione e concentrazione, scarsa memoria e disturbi del sonno e dell’appetito. Tutti segnali che hanno una forte incidenza sulla gravidanza e sul rapporto della donna con il proprio figlio e anche con il proprio compagno. L’arrivo della malattia può dipendere da diversi fattori come il presentarsi di alcune difficoltà durante i 9 mesi, situazioni stressanti o mancato supporto sociale. Il Covid-19 ha decisamente peggiorato la situazione.
La paura di contrarre il virus
Da un anno e mezzo a questa parte, ad aggravare la situazione è stata l’emergenza sanitaria del Coronavirus. La paura di contrarre il virus sia per le donne incinte sia per le neomamme è stato uno dei motivi che ha contribuito di più alla manifestazione della depressione.
Federica Faustini, psicologa del centro B-Woman di Roma, ha spiegato che le preoccupazioni per l’esposizione al virus possono influenzare emozioni, pensieri e funzioni. Alcune donne, a causa della paura che contrarre il Covid-19 potesse influenzare la salute propria e del proprio bambino, hanno sviluppato sintomi ossessivo-compulsivi, che si concretizzano nei rituali e nelle misure preventive per evitare il contagio.
Inoltre, la costante preoccupazione può rendere le donne più difensive nei confronti del contatto fisico e far sì che, da sole, siano portate all’isolamento, con manifestazioni di ostilità e ansia fobica, dando vita così anche a sintomi depressivi.
La solitudine che porta alla depressione
La sintomatologia depressiva e ansiosa di questi tempi sembra essere legata al fatto che le mamme abbiano dovuto affrontare momenti di tensione ed emozione in solitudine e possano essersi sentite sopraffatte dal pensiero di doversi prendere cura di un neonato senza alcun aiuto esterno.
Il distanziamento sociale necessario per il controllo del contagio, ha portato, infatti, molte donne a dover affrontare i 9 mesi e il post-partum quasi in completa solitudine e prive dell’aiuto e affetto di familiari e amici. È noto che la gravidanza e il puerperio sono momenti delicati nella vita di una donna: questo particolare stato comporta una maggiore instabilità e fragilità emotiva, nonché un maggiore bisogno di protezione. Ciò è ancora più vero durante eventi stressanti, come quelli vissuti durante la pandemia da Covid-19.