Il dolore del pavimento pelvico e le disfunzioni legate a eventuali traumi in questa zona sono un problema piuttosto frequente dopo il parto, tra molte donne. Lo si tende però a sottovalutare, soprattutto se non è legato a problemi della funzionalità come l’incontinenza urinaria. In realtà, il dolore del pavimento pelvico incide – e non poco! – sulla qualità di vita della donna.
Il pavimento pelvico è una zona costituita di tessuto muscolare, che si trova nella parte inferiore della cavità addominale. La sua funzione è sostenere e proteggere gli organi e gli annessi che si trovano in questa zona, come intestino, vescica, utero e tube nella donna. Il pavimento pelvico è anche la zona sulla quale grava, durante la gravidanza, il peso dell’utero di volume aumentato per la presenza del feto che cresce.
Durante il parto, poi, il pavimento pelvico può subire un trauma non indifferente. Il passaggio della testa del bambino nel canale cervicale esercita una pressione notevole sui tessuti e in modo particolare sul perineo, la parte esterna del pavimento pelvico che si trova anatomicamente situata tra ano e apertura vaginale. Qualche volta il perineo va incontro a lacerazione oppure, per evitare che questo accada, si pratica un’incisione sul perineo stesso. Tutte queste situazioni sono fonte di trauma per i tessuti della zona.
Il dolore del pavimento pelvico è spesso causa di un problema nella zona, che per fortuna nella maggior parte dei casi si può rivolvere. Il dolore si presenta solitamente quando i tessuti di questa zona vengono messi alla prova, per esempio:
- quando la donna si siede su una superficie piuttosto rigida, esercitando una pressione sul perineo;
- se ha problemi di stitichezza, fatto abbastanza frequente dopo il parto e quindi deve sforzarsi per favorire l’evacuazione;
- quando deve stare in piedi a lungo e il peso degli organi del basso addome grava sul pavimento pelvico;
- durante i rapporti sessuali, anche se è trascorsa già qualche settimana dal parto.
È importante, in questi casi, parlare del problema con il ginecologo. Se, infatti, non si interviene, le lesioni possono peggiorare nel corso del tempo e causare disturbi più seri.
Se la donna ha partorito da poco, con ogni probabilità il dolore del pavimento pelvico è legato allo stress meccanico del parto. In questo caso, una visita ginecologica accurata può essere sufficiente a escludere problemi seri, come lesioni o prolasso di organi. In altri casi, è necessario approfondire con esami particolari. Per esempio, è utile un’ecografia transvaginale, che si effettua inserendo in vagina, delicatamente, una sonda a ultrasuoni del tutto innocui. In questo modo è possibile individuare lesioni o alterazioni responsabili del dolore. Possono essere utili anche tamponi vaginali per escludere la presenza di malattie infettive come clamidia e candidosi: causando un’infiammazione, possono infatti essere responsabili di dolore locale. Solo in rari casi si ricorre a indagini più complesse, come la Risonanza magnetica.
Se il dolore è dovuto a infiammazioni o lesioni profonde, è necessario prima di tutto curare il disturbo con farmaci indicati dal medico o programmando un intervento. Spesso, però, si tratta di un problema temporaneo, destinato ad alleviarsi con il passare del tempo. È possibile adottare qualche sistema per sentirsi meglio.
- I farmaci antidolorifici vanno bene solo per un periodo limitato di tempo. Non risolvono il problema alla base e, inoltre, non si possono assumere in allattamento;
- Per alleviare il dolore e la congestione, sono utili risciacqui con acqua fredda e impacchi locali non gelati;
- Quando ci si siede, un cuscino a forma di ciambella evita il contatto tra il perineo e la superficie della seduta, alleviando la pressione;
- Un regime alimentare ricco di fibre di frutta, ortaggi, legumi e con tanti liquidi migliora la funzionalità intestinale, con benefici anche sul pavimento pelvico.