Telelavoro: un’opportunità per le neomamme

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/03/2012 Aggiornato il 30/01/2015

Il telelavoro rappresenta per le donne un’opportunità per conciliare e gestire al meglio impegni lavorativi e figli

Telelavoro: un’opportunità per le neomamme

Dopo la nascita di un figlio e trascorso il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, oppure terminati i sei mesi di congedo facoltativo previsti dalla legge, molte neomamme devono fare i conti con il rientro in ufficio. Per alcune donne riuscire a conciliare famiglia e lavoro non è semplice, soprattutto se non ci sono aiuti esterni e se l’orario di lavoro prevede che la mamma si assenti da casa tutto il giorno. Oltre a ricorrere ad asili nido, baby-sitter e nonni oggi, grazie all’avvento dei sistemi informatici e delle nuove tecnologie, in Italia si sta diffondendo il telelavoro, anche se i dati relativi al nostro Paese sono i più bassi d’Europa: ne usufruisce, infatti, solo il 3,9% della forza lavoro.
Abbiamo chiesto un parere in merito a questa innovativa possibilità lavorativa a

Sergio Campo dall’Orto

, docente di economia e organizzazione aziendale presso il Politecnico di Milano che ha raccontato come il telelavoro offra benefici in termini di riduzione delle spese e aumento della produttività.
Massimo Gori, consulente di direzione e organizzazione aziendale della società Teknova di Milano, ha invece fatto il punto sulle resistenze da parte dei lavoratori a scegliere il telelavoro descrivendo come questa opzione garantisca invece un aumento della motivazione e della produttività.
Si tratta di una buona opportunità lavorativa per le neomamme perché consente di avere orari piuttosto flessibili e non prevede spostamenti casa-ufficio e viceversa.

Puoi lavorare da casa comunicando per via telematica

Nello specifico il telelavoro consente di svolgere l’attività lavorativa in un luogo diverso dalla sede dell’azienda, per esempio dalla propria abitazione, e comunicare con essa per via telematica. Ciò significa che la donna riceve i compiti da svolgere dal datore di lavoro e comunica con quest’ultimo circa lo svolgimento dell’attività lavorativa tramite computer, telefono (o cellulare) e Internet. Va specificato che un progetto di telelavoro non cambia la natura del rapporto di lavoro in atto e prevede, inoltre, che siano disposti rientri periodici del lavoratore in sede.

Stesse tutele e pari diritti

Il telelavoro è regolamentato da

leggi

e accordi quadro nazionali e interconfederali, nonché da accordi contrattuali. Il lavoratore beneficia delle stesse opportunità di carriera, di partecipazione a iniziative formative eccetera. Le donne che fanno questa scelta hanno quindi le stesse tutele e gli stessi diritti previsti dal contratto nazionale di categoria e da quello aziendale e beneficiano degli stessi diritti sindacali di chi lavora in azienda.

Per quali occupazioni è adatto

Il telelavoro è adatto per tutti i lavori d’ufficio. Per esempio:

– contabilità;
– assistenza clienti;
– attività in proprio (lavoro giornalistico, traduzioni, interviste per indagini di mercato e televendita).

Ne esistono diversi tipi

Il telelavoro può essere di diversi tipi. Ecco i principali.

– A domicilio: da casa ci si collega per via telematica all’azienda o ai clienti da seguire. Può prevedere anche una forma mista – ovvero una parte può essere svolta presso la società – e può essere da dipendente o autonomo. È molto flessibile e dà grande autonomia lavorativa e familiare;
– mobile: il lavoro non si svolge in un luogo fisso ma presso le sedi dei clienti, in alberghi o nell’ufficio di appoggio. È adatto per attività di vendita, assistenza e ricerche di mercato. Aiuta a risparmiare tempo, perché ci si può recare direttamente dai clienti. È comunque un’attività svolta fuori casa;
– a distanza: prevede una struttura attrezzata a disposizione di più lavoratori in un luogo diverso dalla sede aziendale. Da questa struttura si entra in contatto con la propria azienda, si scambiano dati, si caricano programmi e si pianifica la propria attività. Il centro di lavoro può essere pubblico, privato o misto, ed è sfruttato da dipendenti, lavoratori autonomi, liberi professionisti e piccoli imprenditori. A volte prevede un orario rigido, ma è vicino all’abitazione.

Costi e organizzazione del lavoro

Le spese per installazione e manutenzione della postazione di telelavoro sono a carico del datore di lavoro. Le attrezzature informatiche, comunicative e strumentali necessarie sono concesse in comodato gratuito al lavoratore per la durata del progetto. Chi lavora da casa riceverà una somma (spesso forfettaria) come rimborso spese di consumi energetici, telefonici ecc. Se si lavora in proprio tutta l’attrezzatura (scrivania, sedia con seduta e schienale regolabili, telefono, computer, fax ecc.) è a carico del lavoratore.

A chi rivolgersi

Per avere informazioni sul telelavoro è possibile rivolgersi all’Ufficio personale della propria azienda, ai sindacati o all’Inps.

 
 
 

In breve

Un’alternativa a supporto delle mamme

Oggi le neomamme hanno un’opportunità in più per conciliare la vita famigliare e il lavoro: il telelavoro. In Italia sono ancora poche le donne che approfittano di questa occasione anche se in realtà i benefici sono tanti a partire dalle medesime tutele e diritti di chi lavora in azienda. Qui trovate tutte le informazioni utili.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti