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Insonnia, depressione, problemi fisici gravi o cronici: tutti sintomi dell’eccesso di fatica e stress che il lavorare troppo comporta e che rischia di risucchiare il lavoratore in una spirale da cui è difficile tirarsi fuori.
Rischio ictus e malattie croniche
Lo conferma anche la scienza che, con una ricerca pubblicata sulla rivista Lancet e ripresa dalla CBS, stabilisce che lavorare più di 55 ore alla settimana accresce il rischio di ictus del 27% e di sviluppare una malattia cronica del 13%.
Sentirsi obsoleti
Ma quali sono le cause che provocano tutto questo stress? In un mondo lavorativo volatile che segue regole obsolete tutto è frenetico: i ritmi di lavoro sono prolungati, l’ansia di sovrastare i colleghi prende il sopravvento e l’incapacità di superare feedback negativi agisce sull’idea di carriera che si frantuma insieme alle elevate aspettative. Anche la paura delle intelligenze artificiali che sostituiscono l’operato dell’uomo, rendendolo fragile e spaventato, è un fattore da non sottovalutare perché il lavoratore si sente, così, ancora più “obsoleto”.
In pericolo anche la salute mentale
Lavorare troppo fa male non solo al fisico ma anche alla mente, la tesi è supportata dalla ricerca della Melbourne University e pubblicata sul The Guardian, in cui è evidenziato come dopo i 40 anni sia bene lavorare solo 25 ore alla settimana. La ricerca, frutto di un sondaggio effettuato su un campione di 6.500 lavoratori australiani, si è basata su tre parametri: memoria, abilità percettive e capacità di comprensione di un testo scritto. È emerso che, uomini e donne allo stesso modo, hanno difficoltà a concentrarsi e il calo della produttività è evidente.
Trovare spazi per rilassarsi
La soluzione è trovare spazi di decompressione, iniziando dalle piccole cose come smettere di mangiare di fronte al pc o non pranzare affatto, per guadagnare il tempo della pausa pranzo, per arrivare alle grandi e complesse come cambiare prospettiva mentale e imparare a convivere con la pressione dei nostri tempi. E, soprattutto, imporsi di non lavorare troppe ore a settimana, come investimento per il proprio futuro di salute.