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Secondo i dati diffusi di recente dalla Sic (Società italiana della contraccezione), in Italia 4 gravidanze su 10 sono indesiderate. Situazioni, suggeriscono gli specialisti, che si possono prevenire con una corretta contraccezione. A remare contro la diffusione di una cultura consapevole di prevenzione in ambito sessuale, ci sono tanti tabù e barriere psicologiche: paure infondate sulla contraccezione ormonale (aumento di peso, calo del desiderio, problemi circolatori, cefalea) e benefici ignorati (controllo del ciclo, sindrome premestruale, iperandrogenismi, endometriosi, protezione oncologica). Risultato: sono ancora troppe le gravidanze indesiderate.
Poca contraccezione
I dati hanno rivelato che, sebbene la contraccezione sia vista dalle donne come strumento utile per la salute e la prevenzione di gravidanze indesiderate, è tuttavia poco praticata e questo spiega perché ci sono ancora troppe gravidanze indesiderate: il 10% degli adolescenti non usa alcun metodo, il 13,6% si affida al poco sicuro coito interrotto, il 52% utilizza il preservativo e solo il 3,3 prende la pillola.
Tanti sistemi
Eppure proprio la pillola risulta essere il metodo ormonale più conosciuto dalle donne, in media dal 68% di quelle che hanno aderito al questionario della Sic, accanto al profilattico (91,3%). Altri sistemi conosciuti: spirale al rame, 53%; cerotto, 35% e anello 34%. Intorno al 20% la conoscenza di altri metodi come la pillola a base di estradiolo, quelle progestiniche, le spirali al levonorgestrel o l’impianto sottocutaneo. Scarsa o nulla la conoscenza della dual protection: contraccettivo ormonale abbinato a quello di barriera, per proteggersi, oltre che dalle gravidanze indesiderate, dalle malattie sessualmente trasmesse.
I benefici della pillola
Ancora molto lavoro da fare resta dunque per diffondere la conoscenza dei regimi alleati del benessere della donna, contro sindrome premestruale, flussi abbondanti, cefalea e altre sintomatologie che beneficiano della stabilità ormonale offerta da questi contraccettivi.