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Con l’inizio della scuola e le prime riunioni torna, immancabile, l’appuntamento con la chat di classe, incubo di molti genitori. In realtà, whatsapp non è da denigrare a priori: se usato con intelligenza, infatti, può diventare un alleato in molte occasioni. Il problema sta, appunto, nell’impiego che se ne fa. Ecco allora qualche consiglio per non trasformare questo strumento in un nemico e per non rendere le interazioni tecnologiche con gli altri genitori un calvario quotidiano.
Pro e contro della chat
Whatsapp ha sicuramente facilitato da vita dei genitori alle prese con la gestione della vita scolastica dei figli. Rispetto a un tempo, per esempio, oggi ci si può confrontare con grande facilità sui compiti assegnati in classe dagli insegnanti, si possono chiarire in tempo reale eventuali dubbi, si può organizzare velocemente una pizzata. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: si può venire inondati di messaggi e notifiche, si può essere coinvolti in discussioni che si vorrebbero evitare e si può finire con lo sviluppare sospetti e fraintendimenti.
Non deve sostituire gli insegnanti
Per non rischiare che la chat su whatsapp degeneri è bene innanzitutto tenere presente che la comunicazione delle informazioni importanti spetta sempre agli insegnanti: sono loro, tramite diari, quaderni e avvisi, a trasmettere alle famiglie i messaggi fondamentali inerenti la vita scolastica. Le mamme, dunque, non devono temere di essersi perse qualche informazione. Se il figlio non scrive i compiti da fare non è colpa della maestra. In questo caso, la mamma non dovrebbe subito scrivere in chat, altrimenti l’alunno si sente deresponsabilizzato e autorizzato a non compilare correttamente il diario. Insomma, utilizzare il gruppo per sopperire alle mancanze del ragazzo ed evitare così i rimproveri o la nota dei docenti rischia di alimentare un circolo vizioso poco costruttivo.
Regola d’oro: moderazione
È fondamentale poi non usare whatsapp con troppa leggerezza, esasperando piccole problematiche di ordinaria quotidianità, criticando apertamente l’insegnante, esponendo difficoltà che appartengono solo al proprio figlio. Altrimenti, possono scoppiare liti e discussioni e possono emergere rancori e incomprensioni. Molto meglio prendere un appuntamento con l’insegnante per un colloquio personale.
Niente video né barzellette
No, poi, a scrivere sul gruppo whatsapp dei genitori messaggi che non sono inerenti alla vita scolastica. La chat di classe non è un gruppo “di amici” in cui mettere video, barzellette, catene di San Antonio, foto non richieste e così via.