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Family Act approvato: il Consiglio dei Ministri ha detto sì al Disegno di legge a sostegno delle famiglie, per combattere la denatalità, conciliare genitorialità e lavoro soprattutto per le donne, valorizzare la crescita dei figli anche dal punto di vista dell’istruzione. Il Ddl, fortemente sostenuto da Elena Bonetti, ministra delle Pari opportunità e della Famiglia, è costituito da otto articoli: ecco i punti salienti del Family Act approvato.
L’assegno universale per le famiglie
I nuclei famigliari riceveranno un assegno mensile per ogni figlio, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 18° anno. Dal secondo figlio in poi l’assegno aumenta del 20 per cento e in caso di figli con disabilità non ci sono limiti di età. L’assegno prevede una quota base alla quale si aggiunge una percentuale variabile determinata dall’indicatore Isee e dell’età dei figli a carico. L’assegno verrà corrisposto direttamente, sotto forma di somma di denaro oppure con il riconoscimento di un credito d’imposta, da usare in compensazione. L’importo dell’assegno non verrà considerato come reddito imponibile.
I congedi parentali
Per il papà lavoratore dipendente, a prescindere dallo stato civile, il Ddl prevede un periodo di almeno 10 giorni di congedo di obbligatorio nei primi mesi di nascita del figlio, che potranno essere gestiti con modalità flessibili. Inoltre, si introduce un congedo parentale della durata minima di due mesi, non cedibile all’altro genitore. Per i genitori lavoratori autonomi sono previste misure specifiche per migliorare la situazione dei congedi parentali. Per ogni anno scolastico, il genitore che lavora avrà diritto a un permesso retribuito di almeno 5 ore per i colloqui con i professori.
Gli incentivi al lavoro femminile
Il Family Act approvato intende sostenere il lavoro di tutti, in modo particolare quello della donna. Introduce quindi l’indennità integrativa del 30 per cento della retribuzione erogata dall’Inps per le madri lavoratrici, nel periodo in cui rientrano al lavoro dopo il congedo obbligatorio. L’obiettivo è consentire alle mamme di non dover scegliere tra famiglia e carriera, grazie a una forma di contribuzione “aggiuntiva”. Le eventuali spese per baby sitter saranno deducibili in base all’Isee. Vengono previsti incentivi per i datori di lavoro che stabiliscono modalità di lavoro flessibile e si stabilisce che ai genitori di bambini con età inferiore a 14 anni vengano riconosciute modalità di lavoro agile. Inoltre, si prevede una quota del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese della legge 662 del 23 dicembre 1996, per l’avvio di start up femminili e un accompagnamento per i primi due anni.
Più valore alla crescita dei figli
Tra le misure per il sostegno delle famiglie con figli a carico, si prevede un buono per il pagamento delle rette asili nido, micronidi e scuole per l’infanzia. Ci saranno aiuti per i minori con disturbi fisici e con diagnosi di disturbo dell’apprendimento. Sono previste quote per l’acquisto di libri scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado, anche per le spese da sostenere in caso di gite scolastiche, iscrizione ad associazioni sportive, corsi di lingua, arte e musica. Ci saranno detrazioni fiscali delle spese per l’acquisto di testi universitari per ogni figlio maggiorenne a carico, iscritto all’università, che non goda di altre forme di sostegno per tali spese. Detrazioni fiscali ci saranno per le spese relative al contratto di affitto di abitazioni per i figli maggiorenni iscritti ad un corso universitario. Le giovani coppie, con entrambi i componenti di età non superiore a 35 anni, godranno di agevolazioni fiscali per l’affitto della prima casa.