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Vi siete messe a dieta da qualche giorno, ma ancora non avete ottenuto risultati incoraggianti? Probabilmente state sbagliando approccio. Per dimagrire, infatti, non basta mangiare meno e in maniera più equilibrata. È necessario anche calibrare la propria alimentazione in relazione alla categoria di mangiatori cui si appartiene. Non tutti, infatti, avrebbero lo stesso rapporto con il cibo. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunto uno studio condotto da due team di ricercatori del Regno Unito, dell’Università di Oxford e dell’Università di Cambridge.
Perché qualcuno fa più fatica
La ricerca ha coinvolto 75 volontari. Tutti sono stati invitati a rispondere a un questionario riguardante il proprio stile alimentare, contente domande su quanti pasti facessero abitualmente, quali tipi di cibi privilegiassero, le quantità di alimenti consumate solitamente e così via. Lo scopo era capire perché alcuni avessero più difficoltà di dimagrire rispetto ad altri.
Esistono tre categorie di mangiatori
Analizzando le risposte, gli autori hanno trovato conferma a una loro ipotesi, ossia che le persone, proprio in rapporto al loro approccio con l’alimentazione, possono essere divise in tre grandi gruppi:
- gli insaziabili: sono coloro che mangerebbero in continuazione perché non si sentono mai sazi;
- i compulsivi: sono quelle persone che pensano in continuazione al cibo e lo consumano in maniera vorace, senza nemmeno godersi il piacere della buona tavola;
- gli emozionali: sono quelli che considerano gli alimenti una valvola di sfogo, per trarre conforto, scaricare la rabbia e le tensioni, risollevare l’umore e così via.
A ciascuno la sua dieta
A questo punto, gli esperti hanno testato vari tipi di diete sui tre gruppi. Hanno così scoperto che non esiste una dieta valida per tutti: il miglior modo per dimagrire consiste nell’individuare un’alimentazione che permetta di trovare il giusto equilibrio fra costituzione genetica, assetto ormonale e caratteristiche psicologiche. Si può, quindi, impostare un regime per ciascuna delle tre categorie.
Proteine o carboidrati?
In linea generale, gli insaziabili dovrebbero introdurre molti cibi proteici, come carne, legumi e pesce e pochi carboidrati (pasta, pane, riso, dolci): in questo modo stimolano il senso di sazietà e gli ormoni intestinali. I compulsivi, invece, dovrebbero seguire un menù alternato: due giorni in cui introducono solamente 800 calorie e cinque giorni in cui mangiano ciò che desiderano. Gli emotivi, infine, dovrebbero sempre fermarsi un attimo a riflettere prima di addentare un pezzo di cioccolata, una fetta di torta o un boccone di pane, per capire se ciò che li sta spingendo verso il cibo è davvero la fame.