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Contrariamente a quanto si pensa, un piatto di pasta al giorno fa bene alla salute tanto che il suo consumo è stato promosso a pieni voti da un recente studio condotto dall’Università di Toronto insieme alla società di ricerca Nutritional Strategies e pubblicato sulla rivista Frontiers in Nutrition, nel corso del quale sono state analizzate le diete di 400 adulti e di 323 bambini e ragazzi under 18 anni, tutti residenti negli Stati Uniti, focalizzando soprattutto le associazioni tra consumo di pasta e assunzione di nutrienti.
In tavola meno grassi saturi e zuccheri aggiunti
Al termine dell’analisi è emerso che chi aveva mangiato un piatto di pasta al giorno presentava:
– una migliore qualità della propria alimentazione,
– un minor apporto giornaliero di grassi saturi e zuccheri aggiunti,
– un maggior apporto di vitamine, come folati e vitamina E,
– un maggior apporto di sali minerali, come ferro e magnesio,
– una più alta assunzione di fibre alimentari.
Non fa ingrassare
Un altro risultato, certamente molto apprezzato dagli amanti della pasta, riguarda l’impatto sulla linea: infatti non sono state osservate:
– differenze nelle calorie giornaliere totali e nell’assunzione di sale,
– associazioni rilevanti con il peso corporeo e l’indice di massa corporea nei bambini e nei maschi adulti.
Nelle donne anzi il consumo di pasta è stato associato a:
– un peso corporeo inferiore,
– minore accumulo grasso addominale.
Benefici alla salute pubblica
La conclusione della ricerca ha portato i ricercatori ad affermare che mangiare un piatto di pasta al giorno può apportare benefici alla salute pubblica. Insomma, sembra proprio vero che “un piatto di pasta al giorno, toglie il medico di torno”.
Fonti / Bibliografia
- Frontiers | Pasta Consumption Is Linked to Greater Nutrient Intakes and Improved Diet Quality in American Children and Adults, and Beneficial Weight-Related Outcomes Only in Adult FemalesThe present analyses evaluated associations between pasta consumption, nutrient intakes, and diet quality in U.S. children (2–18 years-old; N = 323) and adults (≥19 years-old; N = 400) using the US National Health and Nutrition Examination Survey, 2001–2012 dataset. An additional aim included assessing associations with pasta consumption and weight-related outcomes in adults. Consumption of dry, domestic, and imported wheat pasta/noodles without eggs defined pasta consumers. Energy intake was similar when comparing pasta consumers vs. non-consumers of pasta. Pasta consumers had increased daily intake of dietary fiber (16 ± 0.6 vs. 13 ± 0.1 g/d, p < 0.0001; 21 ± 0.8 vs. 16 ± 0.1 g/d, p < 0.0001), folate, DFE (701 ± 30 vs. 528 ± 5 μg/d, p < 0.0001; 733 ± 42 vs. 546 ± 4 μg/d, p < 0.0001), iron (16 ± 0.5 vs. 14 ± 0.1 mg/d, p = 0.01; 18 ± 0.9 vs. 16 ± 0.1 mg/d, p = 0.01), magnesium (249 ± 7 vs. 231 ± mg/d, p =...