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Mangiare più fibre sembra essere efficace per calmarsi quando c’è troppo stress. Se siamo stressati, infatti, l’intestino, che è di fatto una barriera fra noi e ciò che introduciamo dall’esterno attraverso il cibo, diventa più permeabile e fa passare nel corpo particelle di cibo non digerito, germi patogeni, batteri di varia natura provocando un’infiammazione generalizzata e persistente. Gli studi hanno dimostrato che gli acidi grassi a catena corta, che si producono quando si consumano tante fibre, possono invertire il processo, restituendo all’intestino la sua funzione di barriera e mitigando perciò gli effetti del troppo stress sull’organismo.
Lo studio in laboratorio
È quanto hanno appurato i ricercatori dell’università di Cork (Irlanda) dell’APC Microbiome Ireland al termine di uno studio, pubblicato sulla rivista medica Journal of Physiology, su alcuni topolini per verificare se una dieta ricca di fibre, che quindi porta alla produzione di acidi grassi a catena corta, potesse avere anche effetti antistress. I ricercatori hanno dato ai topolini dosi adeguate di acidi grassi a catena corta, per mimare una dieta ricca di vegetali, sottoponendoli poi a uno stress per capire se la dieta incidesse sui livelli di ansia, depressione e sulle capacità cognitive.
Si modifica flora batterica
I risultati hanno mostrato che gli acidi grassi a catena corta riducono il troppo stress grazie alla modulazione della flora batterica intestinale: un microbioma sano, è “rilassante” anche per la mente perché può avere effetti a distanza sul cervello, oltre a contribuire a ridurre le conseguenze dello stress sull’organismo in generale.