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Nel 2017 in Italia c’è stato un aumento considerevole dei cosiddetti superfood, cibi con una percentuale di nutrienti notevole rispetto ad altri cibi di consumo abituale. Nella top-ten degli acquisti, gli italiani scelgono nell’ordine: mandorle, zenzero, cannella, sesamo, semi di chi, olio di riso e canapa.
Elisir di lunga vita
Questa è quanto emerge dal rapporti dell’Osservatorio Immagino, che ha analizzato oltre 54.000 prodotti alimentari in vendita nei supermercati di tutta Italia. Le motivazioni di questo cambio di rotta nelle abitudini degli italiani sono molteplici. Innanzitutto la recente cultura salutista ha orientato notevolmente le preferenze dei consumi: riduzione delle proteine animali e dei cibi troppo grassi, in parallelo all’aumento di frutta secca() e spezie. Questo aspetto, unito al marketing convincente dei produttori di superfood, ha generato il bisogno di questi alimenti, considerati oggi veri e propri elisir di lunga vita.
Un giro d’affari milionario
Il consumo di curcuma, per esempio, nello scorso anno ha visto una crescita del 60%, con un giro di affari di 10 milioni di euro. Tra gli altri cibi simbolo del salutismo, compaiono anche avena, farro, quinoa, semi di lino, mirtilli, stevia e farina di riso. Numeri da capogiro sono raggiunti dallo zenzero: il suo impiego in diverse preparazioni, infatti, è aumentato del 91,6% con profitti sui 36 milioni di euro. Al secondo posto i semi di lino che, con un incremento del 51,5% rispetto al 2016, hanno superato i 21 milioni di euro; al terzo posto si colloca la quinoa che con il 43,1% ha sfiorato i 50 milioni di euro.