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Secondo un recente studio inglese condotto dall’Università di Hull e pubblicato sull’autorevole rivista scientifica British Journal of Nutrition, aggiungere soft drink a una dieta dimagrante aiuterebbe le donne obese a ridurre istintivamente la quantità di cibo desiderato e di calorie assunte quotidianamente.
Lo zucchero sembra a
iutare a dimagrire
Lo studio ha esaminato venti donne obese che seguivano due stili alimentari diversi: uno prevedeva l’assunzione di bevande contenenti saccarosio (lo zucchero comune), l’altro l’assunzione di bevande non zuccherate. Per tutto il periodo di monitoraggio, alle donne del campione non è stata rivelata la differenza tra le due bevande, in quanto l’assunzione di saccarosio per quattro settimane avrebbe indotto le donne obese che hanno bevuto le bevande zuccherate a ridurre l’apporto energetico di 378 kcal, compensando l’88% dell’energia supplementare proveniente dai soft drink.
Scegliere le bevande giuste
Se è vero che lo studio dell’Università di Hull promuoverebbe i soft drink anche in una dieta dimagrante, bisogna comunque evitare di eccedere nel loro consumo. Le bevande dolcificate, i soft drink e i succhi di frutta non dissetano più dell’acqua, e in più apportano un’elevata quantità di zuccheri e calorie, con uno scarso o nullo apporto di altri nutrienti, come fibre, vitamine, sali minerali e proteine. Sono insomma calorie “gratuite” che spesso tendiamo a sottovalutare. Un aiuto su cosa bere ogni giorno ci viene dato dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica che ha pubblicato sulla rivista ADI Magazine la “Piramide dell’idratazione per la popolazione italiana adulta sana”. Le bevande sono state suddivise in sette gruppi, dalle più alle meno consigliate.
Sette livelli della “piramide”
– Alla base della piramide (primo livello) c’è ovviamente l’acqua, con la proposta di un consumo giornaliero di 5 bicchieri da 200 ml ciascuno, su un totale di almeno 1,5-2 litri di liquidi, necessari per riequilibrare mediamente il bilancio idrico fisiologico.
– Al secondo livello ci sono il tè, il caffè decaffeinato e l’orzo, purché non troppo zuccherati (da 0 a 3 bicchieri/die).
– Il terzo livello comprende il latte parzialmente scremato, le bevande alla soia, i centrifugati di verdure, le spremute e i succhi di frutta (da 0 a 2 bicchieri/die).
– Al quarto livello si trovano la birra analcolica e i succhi di frutta con zuccheri aggiunti (da 0 a 1 bicchiere/die).
– Al quinto livello compare il caffè da assumere preferenzialmente senza zucchero, con un consumo ipotizzato tra 0 e 5 tazzine.
– Il sesto livello comprende le bevande idrosaline formulate con la reidratazione, prima o dopo un’intensa attività fisica, con la presenza di più tipi di zuccheri, elettroliti ma anche aromi e coloranti (da bere solo se realmente necessarie).
– Al settimo livello ci sono le bevande che per motivi diversi dovrebbero essere consumate solo occasionalmente: bibite analcoliche, energy drink, sciroppi e soft drink ad alta dolcificazione.