Sindrome del colon irritabile: cosa mangiare e cosa no

Luciana Pellegrino A cura di Luciana Pellegrino Pubblicato il 22/02/2019 Aggiornato il 22/02/2019

Un vademecum sull’alimentazione più giusta da seguire e i consigli utili per combattere la sindrome del colon irritabile

Sindrome del colon irritabile: cosa mangiare e cosa no

La sindrome del colon irritabile è un disturbo abbastanza comune che causa dolori addominali, crampi, gonfiore, nausea e stipsi alternata a diarrea. Secondo i nutrizionisti basterebbe evitare i cibi che rientrano nella dieta FODMAP e seguire un’alimentazione sana ed equilibrata per tenere sotto controllo il problema.

Cos’è la dieta FODMAP

FODMAP è un acronimo che sta a indicare una serie di carboidrati a corta catena presenti in determinati alimenti sotto forma di: lattosio, fruttosio, polioli e galattani. Cibi da evitare per 6 o 8 settimane e da reintrodurre nella dieta in modo graduale e a piccole quantità. In questo modo è possibile capire quali sono i quelli tollerati dall’intestino e quali no.

I cibi sì

In caso di sindrome del colon irritabile i nutrizionisti consigliano di seguire un’alimentazione a base di:

  • carne,
  • pollo,
  • pesce,
  • uova,
  • latticini privi di lattosio o alimenti alternativi come latte di riso, di soia e di mandorla,
  • banana,
  • frutti di bosco,
  • melone,
  • kiwi,
  • limone,
  • arancia,
  • mandarino,
  • carote,
  • barbabietole,
  • cetrioli,
  • melanzane,
  • patate,
  • spinaci,
  • zucchine,
  • piselli verdi,
  • pomodori,
  • peperoni.

I cibi no

Proibito portare in tavola in caso di sindrome del colon irritabile i seguenti alimenti:

  • pane,
  • pasta,
  • biscotti,
  • legumi,
  • cereali, come segale, grano,
  • mango,
  • anguria,
  • susine,
  • pesche,
  • mele,
  • pere,
  • pistacchi,
  • anacardi,
  • asparagi,
  • cipolla,
  • aglio,
  • porri,
  • asparagi,
  • barbabietola,
  • cavolo verza,
  • mais dolce,
  • sedano,
  • latte e suoi derivati.

Non per troppo tempo

Alcuni studi hanno però dimostrato come una dieta FODMAP a lungo termine contro la sindrome del colon irritabile possa ridurre il livello di batteri benefici presenti nell’intestino, peggiorando così la situazione.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Gli esperti consigliano di non seguire la dieta FODMAP per troppo tempo, ma di consultare un nutrizionista per la reintroduzione graduale dei cibi vietati.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Secrezioni vaginali abbondanti a sei mesi dal parto: cosa segnalano?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La comparsa di perdite trasparenti, prive di odore e non associate a particolari sintomi potrebbe essere espressione della ripresa dell'attività ovarica. Ma per avere la certezza che non si tratti di altro è meglio effettuare un controllo.   »

Gemelli: perché sono diversi?

31/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Se i gemelli sono dizigoti è normale che abbiano un aspetto differente, anche per quanto riguarda il colore di occhi e capelli. Questo perché, a differenza dei gemelli monozigoti, non condividono un identico patrimonio genetico.   »

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Fai la tua domanda agli specialisti