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Uno studio presentato durante l’ultimo congresso dell’European Society of Cardiology conferma quanto era già emerso in precedenti ricerche: eliminare o ridurre troppo i carboidrati fa male e le diete low-carb sono da considerarsi poco sicure e non raccomandabili. Tagliando i carboidrati, infatti, la dieta risulta squilibrata in termini di apporto proteico, con conseguente assunzione di troppi grassi saturi e aumento del colesterolo. Le italiane, del resto, si erano già pronunciate bocciando le diete low carb.
I risultati del sondaggio
“Diete low carb: cosa ne pensano gli italiani” è il titolo della ricerca Doxa per capire quanto queste diete iperproteiche siano conosciute dagli italiani. Ebbene, è risultato che solo il 5% degli italiani conosce le diete low carb (a basso contentuto di carboidrati) e solo il 2% dichiara di averne seguita una. 1 italiano su 3 dichiara di avere seguito una delle tre diete low carb più famose (Zona, Dukan e Paleolitica) e di essere insoddisfatto perché non riusciva a fare a meno di pasta e pane o perché non raggiungeva i risultati sperati.
W la pasta!
Non solo! Il 72% ritiene che la dieta mediterranea sia la migliore proprio perché basata su pasta, pane, cereali, che sono di fatto alla base della piramide alimentare. La pasta, accusata ingiustamente di provocare picchi glicemici responsabili di una risposta sempre meno efficace all’insulina, favorendo malattie come diabete e obesità, in realtà contiene carboidrati complessi, quelli a lento assorbimento, che determinano, al contrario, un innalzamento graduale della glicemia. In questo modo favorisce una sensazione di sazietà, che equivale a un indice glicemico basso. Pasta cotta al dente, ortaggi e frutta sono quindi accomunati da un indice glicemico basso (al di sotto di 55).
Si se cotta al dente
Questo tipo di cottura, tipico della nostra tradizione, permette di mantenere un indice glicemico basso alla pasta. Viceversa, una cottura prolungata determina una maggiore liberazione di amido, rendendo più rapida la digestione e un più alto picco glicemico post prandiale.
9 motivi per dire no alle diete low carb
A sostenerli sono i nutrizionisti, dietologi e gastroenterologi di fama mondiale.
– Eliminare i carboidrati dalla dieta significa eliminare dei macronutrienti essenziali per il nostro organismo e stravolgere il metabolismo con pericolose ripercussioni sulla glicemia ed insulina.
– Sono diete squilibrate ricche di grassi e proteine, con ridotto apporto di verdura e frutta.
– Provocano perdita di peso apparente. L’ago della bilancia scende più velocemente, ma è solo un risultato di breve durata perché entro l’anno si riprendono i chili di partenza.
– Determinano chetosi, tipico delle diete iperproteiche. Quando manca il glucosio (dagli zuccheri semplici o complessi) nel sangue, l’energia per svolgere le funzioni vitali viene ricavata dai grassi. Si formano così i corpi chetonici (scorie azotate) che, oltre un certo limite si accumulano nel sangue, provocando chetosi. Inoltre troppe proteine causano un eccessivo metabolismo proteico aggravando il lavoro dei reni e del fegato.
– Hanno un effetto yo-yo. È causato da una ricerca degli alimenti “proibiti” (durante la dieta) al termine della dieta. Ciò determina un veloce recupero del peso perduto.
– Aumentano il rischio cardiovascolare e tumorale. La causa è l’aumentato consumo di grassi e colesterolo a discapito di frutta e verdura.
– Hanno un basso apporto di sali minerali e vitamine per il limitato consumo di frutta e verdura.
– Aumentano la stitichezza perché si consumano poche fibre presenti nelle verdure e nella frutta.
– Sono controindicate in chi fa sport. Anche gli sportivi devono assumere la giusta dose di carboidrati per ricavare l’energia necessaria alla loro attività.
Sì alle diete equilibrate
Per concludere, il concetto è che una dieta deve fornire al nostro organismo tutti i nutrienti di cui necessita e i vari alimenti hanno proprio questo compito. Quindi, sì alla dieta mediterranea “ritoccata” sulle quantità delle porzioni se si vuole dimagrire in maniera “sana” e anche mantenere il peso perduto.