Argomenti trattati
La carne rossa nuoce alla salute dei reni. La conferma arriva da uno studio che consiglia di ridurne il consumo, soprattutto di maiale, perché un’eccessiva assunzione potrebbe aumentare il rischio di insufficienza renale in stadio terminale. Lo studio, pubblicato sul Journal of the American Society of Nephrology, punta il dito soprattutto sulle diete iperproteiche, proprio perché ricche di carne, alimento, per eccellenza, costituito da proteine.
Più fonti proteiche alternative
Secondo i ricercatori sarebbe meglio sostituire la carne con il pesce, i legumi, i latticini e le uova, perché molto meno pericolose per i reni. Questi alimenti sarebbero, addirittura, in grado di ridurre il rischio di insufficienza renale in stadio terminale.
Analizzati 63 mila persone
Dopo un’analisi durata circa 15 anni, gli studiosi hanno constatato che i maggiori consumatori di carne rossa, (nel 97% dei casi di maiale), avevano un rischio di insufficienza renale in stadio terminale superiore del 40% di chi aveva mangiato meno carne. Le altre fonti proteiche (carne di pollo, pesce, uova e latticini) non sarebbero state associate, invece, a un rischio di insufficienza renale in stadio terminale. I legumi, in particolar modo la soia, sembrerebbero perfino esercitare una funzione protettiva. In sintesi, la ricerca dimostrerebbe che sostituire una porzione di carne rossa con altre fonti proteiche potrebbe ridurre il rischio di insufficienza renale in stadio terminale fino al 62%.
I consigli alimentari in caso di malattia renale
Alla luce di quanto emerso da questo studio, i ricercatori suggeriscono di inserire nella dieta dei malati cronici renali proteine di origine vegetale in sostituzione di quelle di origine animale. E, nel caso in cui dovessero consumare ancora carne, meglio il pollame.