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La pressione del sangue è uno di quei fattori da tenere sempre sotto controllo. Per avere cura del cuore per prima cosa bisogna limitare il consumo quotidiano di sale. Una nuova ricerca dimostra che due cucchiaini al giorno sono davvero troppi e rappresentano un fattore di rischio per la pressione alta.
Danni al cuore
Secondo i risultati di una ricerca dell’Università della Pennsylvania di Philadelphia (Usa), pubblicata sulla rivista Journal of the American College of Cardiology, bastano 3,73 grammi di sodio, che equivalgono a circa due cucchiaini, per far aumentare le dimensioni del cuore e sottoporlo a un sovraccarico di lavoro. I ricercatori sostengono che l’uso in cucina di tali dosi di sale potrebbe danneggiare il cuore, aumentare il rischio di pressione alta e di incorrere in ictus o infarto.
Lo studio su 3.000 persone
I ricercatori hanno studiato il comportamento alimentare e lo stato di salute del cuore di quasi tremila persone. Solo metà del campione assumeva almeno3,73 grammi di sodio al giorno. Al termine della ricerca è risultato che il 54% dei partecipanti soffriva d’ipertensione e che proprio le persone che consumavano più di 3,7 grammi di sale al giorno avevano un rischio maggiore di avere un’ipertrofia del ventricolo sinistro (ovvero, l’aumento della massa muscolare spesso causata dalla pressione alta).
Risultati da approfondire
L’assunzione di sale è stata misurata tenendo conto dei campioni di urina mattutina, che potrebbero però essere meno attendibili rispetto a quelli prelevati durante il giorno. Inoltre, i ricercatori hanno raccolto dati poco attendibili sulle persone che consumavano poco sale e ciò non ha permesso di analizzare in maniera certa l’influenza del basso consumo di sale sulla salute del cuore. Secondo i ricercatori, comunque, l’indagine dimostra che gran parte dei consumatori usa a tavola quantità eccessive di sale. Un elevato tasso di sodio porta ad avere un cuore di dimensioni maggiori perché sottoposto a grande sforzo. Questo a causa dell’alta pressione sanguigna che danneggia il cuore, ma anche le arterie, il cervello ed i reni.