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Sono sostanze del tutto innocue, anzi in molti casi addirittura benefiche e potenzialmente in grado di migliorare diversi sintomi e malattie. Nonostante ciò, il ministero della Salute ha deciso di vietarne l’utilizzo nelle preparazioni dimagranti. Per quale ragione? Facciamo chiarezza.
Il divieto riguarda i farmaci galenici
Con un decreto del 22 giugno 2016, pubblicato poi in Gazzetta ufficiale il 2 gennaio 2017, il ministero della Salute ha aggiornato l’elenco delle sostanze che non possono essere utilizzate dai farmacisti quando preparano farmaci galenici a scopo dimagrante. Occorre sapere che i galenici, a differenza dei farmaci di produzione industriale, sono prodotti medicamentosi preparati direttamente dal farmacista sulla base di una ricetta medica. Ebbene, d’ora in avanti medici e farmacisti, nel momento in cui prescrivono e realizzano preparazioni dimagranti, dovranno fare attenzione a evitare, oltre ai principi attivi già vietati negli anni passati, anche una quarantina di altre sostanze permesse fino all’anno scorso.
Non ci sono studi sulla loro efficacia
Fra le nuove sostanze vietate per le preparazioni dimagranti ce ne sono alcune molto conosciute e largamente utilizzate, come tè verde, caffeina, fucus, tarassaco, aloe, rabarbaro, finocchio. Il fatto che siano state inserite nel decreto, però, non significa che siano pericolose. Semplicemente, il ministero ha deciso di impedirne l’impiego in via cautelativa perché non esistono studi riconosciuti dalla comunità scientifica che ne dimostrino l’efficacia per la perdita di peso. Non solo: mancano anche prove certe della loro sicurezza quando sono utilizzate in associazione fra loro. Complessivamente, dal 1dicembre 2015 – quando venne vietato l’uso dell’efedrina nelle preparazioni magistrali anoressizzanti – sono una sessantina le sostanze vietate per le preparazioni dimagranti.