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La prevenzione dell’obesità, della sindrome metabolica dei disturbi intestinali si può fare a tavola con le fibre. A sostenerlo è un gruppo di ricercatori statunitensi della Georgia State University di Atlanta che in uno studio pubblicato sulla rivista medica “Cell Host & Microbe” dichiara che il consumo regolare di fibre promuove la crescita di batteri “buoni” nel colon, riducendo gli effetti collaterali provocati da un’alimentazione ricca di grassi.
L’esperimento in laboratorio
La ricerca si è svolta su tre gruppi di topi nutriti con tre differenti diete:
- il primo gruppo con una dieta a base di cereali;
- il secondo gruppo con una dieta ricca di grassi e a basso contenuto di fibre;
- il terzo gruppo con una dieta ricca di grassi e fibre.
Al termine delle 4 settimane di sperimentazione, è stato osservato che:
- il secondo gruppo era diventato obeso;
- il terzo gruppo mostrava un minor aumento di peso, insieme a una riduzione delle dimensioni delle cellule adipose. Inoltre, presentava livelli più bassi di colesterolo e aveva minori probabilità di avere livelli anomali di zuccheri nel sangue.
Merito dell’inulina
Il consumo regolare di fibre, hanno concluso gli studiosi, era stato in grado di proteggere i roditori dagli effetti negativi causati da un regime alimentare ricco di grassi. Tra le fibre, la più efficace sarebbe l’inulina, una fibra vegetale solubile in grado in particolare di:
- prevenire la sindrome metabolica provocata da un’alimentazione ricca di grassi;
- ripristinare la flora batterica intestinale;
- aumentare la produzione di cellule epiteliali intestinali.
Dove si trova
Gli alimenti più ricchi di inulina sono i porri, l’aglio, le cipolle, gli asparagi, i topinambur, i carciofi e le banane.