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Più carne bianca e meno carne rossa per diminuire i rischi di salute. A sostenere che un “adeguato consumo di carne di pollo e tacchino migliorerebbe la qualità complessiva della dieta della popolazione italiana” sono gli esperti della “Nutrition Foundation of Italy” (NFI) che hanno realizzato il primo Documento di Consenso su questo argomento. Ed è sulla rivista scientifica internazionale “Food Nutrition Research” che sarà pubblicato questo documento, coordinato dal presidente Nfi Andrea Poli, dalla ricercatrice Nfi Franca Marangoni e altri specialisti italiani.
Gli italiani preferiscono la bistecca
Le statistiche di Unaitalia e Avec 2014 parlano chiaro:
· Il 38% consuma la carne rossa
· Il 25% consuma la carne bianca, percentuale molto più bassa rispetto alla media europea.
Infatti, gli “altri” europei, portano ogni anno a tavola in media 17,8 kg di carne avicola, contro il 13,6 kg all’anno degli italiani.
I vantaggi del “bianco”
Dall’analisi epidemiologica degli studi è risultato che:
· È esclusa ogni correlazione tra l’assunzione di pollame e la mortalità per cause cardiovascolari.
· A livelli più elevati di consumo di carne avicola, pesce e frutta a guscio corrisponde un rischio di eventi coronarici inferiore rispetto a quello legato al consumo di carni rosse. Probabilmente perché le carni avicole hanno un basso tenore di ferro (nella forma eme) e di sodio e una maggior presenza di grassi polinsaturi, rispetto alle carne rosse.
· Non c’è una relazione statisticamente significativa tra il consumo di carni avicole e lo sviluppo di diabete di tipo 2.