Argomenti trattati
L’umami, il quinto gusto presente in molti piatti della cucina cinese e giapponese e in altri svariati cibi, tra cui carne, pomodoro e formaggio tipo grana, potrebbe farci perdere peso facilmente. A sostenerlo è una ricerca pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition che dimostrerebbe come questo additivo che esalta la sapidità dei cibi, apporterebbe un effettivo senso di sazietà, aiutandoci a mangiare di meno.
Il futuro delle diete
L’esperimento consisteva nell’offrire al campione testato la stessa colazione, con la semplice differenza che solo ad alcune persone veniva aggiunto l’umami. Il risultato è stato che coloro che mangiavano la colazione addizionata di umami erano sazi prima degli altri. Scientificamente l’umami potrebbe essere tradotto come glutammato monosodico, il sale di sodio dell’acido glutammico, uno dei 23 aminoacidi naturali che costituiscono le proteine.
Funzionano anche pepe e peperoncino
È noto come anche altri cibi o condimenti procurino un maggior senso di sazietà, riducendo la voglia di mangiare, quando consumati con costanza nella nostra dieta. Per esempio, il pepe e il peperoncino innescano lo stesso meccanismo dell’umami, anche se non è ancora chiaro come l’aggiunta di un condimento a una pietanza possa modificare l’appetito. Il peperoncino, in particolare, è un attivatore del metabolismo, facendo bruciare più energia. Ma l’effetto piccante diminuisce con l’aumento dell’assunzione: in pratica, più si aggiunge peperoncino ai cibi, più il senso di sazietà diminuisce, perché ci si abitua al gusto. Lo stesso, però, non si verifica se il peperoncino è sintetizzato in una pillola come integratore: in questo caso il nostro cervello non attiva lo stesso meccanismo che si ha quando il peperoncino viene aggiunto ai cibi. Anche lo zenzero, l’aneto e il prezzemolo apporterebbero proprietà benefiche per chi è a dieta.
Sì alle verdure spezza-fame
Il primato di chi riduce di più il senso della fame quando si è a dieta spetta, comunque, alle verdure, ancora meglio se in purea. La spiegazione è semplice: se le verdure sono nascoste tra i cibi, sminuzzate in piccolissime parti, si mangia di meno perché, pur non vedendole, vengono assunte, aumentando il senso della sazietà.