È ancora valido il calcolo giornaliero delle calorie? E soprattutto è davvero utile come modello alimentare capace di intervenire sull’origine e la diffusione di sovrappeso e obesità? Sono domande di grande attualità, visto che in Europa oltre il 50% della popolazione adulta è in sovrappeso e in Italia, dall’ultimo rapporto Osservasalute, emerge che più di un terzo della popolazione adulta è in sovrappeso e una persona su 10 è obesa. Risposta: è più utile la conta delle molecole.
Il dialogo tra Dna e cibi
I cibi che ingeriamo ogni giorno sono in grado di “dialogare” con le cellule e con il Dna, portando l’organismo verso una condizione di salute e di corretto peso corporeo oppure verso condizioni patologiche di sovrappeso e obesità. Sulla base di questa “rivoluzione copernicana”, il professor Luigi Rossi, docente all’Università di Bologna e alla Cattolica di Roma, spiega che “occorre conoscere prima il proprio corpo, il proprio “io biologico” e poi scegliere il miglior cibo per garantirsi salute e benessere psicofisico”. Secondo il professor Rossi per vivere a lungo e in salute e, per recuperare e mantenere il giusto peso forma, occorrerebbe superare le diete ipocaloriche circoscritte a determinati periodi di tempo e adottare il metodo che conta le molecole per tutta la vita, basato sulle porzioni di cibo e non sulle loro grammature. La chiave nutrizionale starebbe, dunque, nel ricercare l’equilibrio tra proteine e carboidrati.