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Mangiare sano deve essere uno dei nostri “principi” da perseguire per tutta la vita perché ci aiuta a prevenire molte malattie. Senza esagerare, però, poiché questo desiderio di mangiare sano potrebbe trasformarsi in una patologia ossessivo-compulsiva: l’ortoressia. È il risultato di un’indagine di Nutrimente, l’Associazione per la prevenzione, la cura e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare.
3 milioni di italiani con disturbi alimentari
È quanto ha diffuso il ministero della Salute, specificando che di questi, circa il 15% soffrirebbe di ortoressia, con una netta prevalenza di uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). Inoltre, 1 italiano su 3 avrebbe dichiarato di avere almeno un amico fissato con l’alimentazione, senza per forza dover soffrire di ortoressia, ma potenzialmente a rischio di “ammalarsi” di questa malattia.
Indagati 1.200 italiani
Condotta da Nutrimente, tra uomini e donne, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate., questa ricerca avrebbe rivelato le “fissazioni” più comuni che contraddistinguono l’italiano-medio a rischio ortoressia:
– la pianificazione dei pasti, dedicando gran parte della domenica a cucinare per la settimana successiva, senza sgarrare di un solo grammo nel calcolo delle dosi di pranzo e cena, con il fine di evitare cibi ricchi di sale, zucchero o geneticamente modificati;
– il tempo trascorso al supermercato;
– il pensiero ossessivo del cibo: molti italiani passerebbero più di 3 ore al giorno a pensare al cibo, a quale comprare e a come prepararlo.
Che cos’è l’ortoressia
L’obiettivo dell’ortoressia, a differenza dei disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia, non è quello di dimagrire, ma di voler stare in salute attraverso una sana alimentazione. Spiega la dottoressa Sara Bertelli, psichiatra e presidente dell’Associazione Nutrimente Onlus: “Diversamente da altri disturbi alimentari, il focus non è sul peso o sulla forma fisica, ma sul mantenere il proprio corpo puro e sano. In quest’ottica è più vicino allo spettro ossessivo-compulsivo che a quello dei disturbi della condotta alimentari.