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Ormai la scienza concorda sul valore dell’alimentazione nella prevenzione di numerose malattie. Anche la dieta, infatti, può svolgere un’efficace azione antitumorale quando è ricca di cibi antiossidanti e antinfiammatori. È il caso, per esempio, dell’ olio extravergine d’oliva, una miniera di polifenoli che esercitano una funzione antitumorale.
Lo studio tutto italiano
A evidenziare la potenza antitumorale dell’ olio extravergine d’oliva è uno studio italiano condotto dal professor Moschetta dell’Università di Bari, che ha analizzato le varietà di olio pugliesi: secondo le variabili della nutrigenomica, questi oli rappresentano un cibo “diverso” dagli altri. L’azione svolta si espleta su geni precisi, i monoliti, geni adibiti alla gestione degli stati infiammatori. Quando assumiamo olio extravergine d’oliva, forniamo a questi geni polifenoli, che espletano un’azione antinfiammatoria e antiossidante, rivelandosi sia un alimento antitumorale, sia una protezione contro le malattie neurodegenerative e cardiovascolari.
La carta degli oli
Non solo la carta dei vini. Secondo gli ultimi dettami della nutrigenomica, ogni olio ha precise caratteristiche organolettiche e nutritive e, quindi, è bene che sia scelto anche in base a questi criteri durante il pasto. In modo da poter personalizzare la nutrizione. Infatti, l’informazione alimentare è uno dei principali presupposti per prevenire e trattare le infiammazioni in corso e la predisposizione genetica a molti tipi di malattie.