Olio extravergine d’oliva ringiovanisce il cervello

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 31/03/2020 Aggiornato il 31/03/2020

Vuoi mantenere in forma il tuo cervello? Condisci le pietanze con l’olio extravergine d’oliva. È prezioso per la neurogenesi, il processo di formazione delle cellule nervose

Olio extravergine d’oliva ringiovanisce il cervello

Alle tantissime virtù dell’olio extra vergine d’oliva, tanto da essere considerato non solo un cibo, ma quasi una specie di “farmaco”, se ne aggiunge un’altra: il ruolo anti-invecchiamento neurale dell’idrossitirosolo, sostanza contenuta in abbondanza negli scarti di lavorazione delle olive. L’ha scoperto di recente un gruppo di ricercatori del Cnr e dell’Università della Tuscia con una ricerca pubblicata sulla rivista internazionale Faseb Journal.

Idrossitirosolo: che cos’è e a che cosa serve

È un composto naturalmente presente nell’olio extravergine d’oliva che svolge un potente effetto antiossidante e protettivo sulle cellule. Nel cervello di tutti i mammiferi, soprattutto nell’ippocampo, sono prodotti i neuroni attraverso la neurogenesi, processo indispensabile per la formazione della memoria episodica. I nuovi neuroni dell’ippocampo sono generati dalle cellule staminali. Con l’invecchiamento si riducono progressivamente entrambi, causando, di conseguenza, un notevole calo della memoria episodica. Ebbene, l’idrossitirosolo avrebbe la capacità di stimolare la neurogenesi adulta, soprattutto negli anziani, e quindi aiuterebbe a frenare il processo d’invecchiamento neurale.

I risultati dello studio sull’olio di oliva

Attraverso un modello animale, che ha previsto un’assunzione orale di idrossitirosolo per un mese, i ricercatori hanno osservato che il composto:

1.     conserva in vita i nuovi neuroni prodotti durante i trenta giorni, sia nell’adulto sia, ancor di più, nell’anziano, nel quale è stimolata anche la proliferazione delle cellule staminali;

2.     “ripulisce” le cellule nervose perché, grazie alla sua azione antiossidante, è in grado di ridurre alcuni marcatori dell’invecchiamento come le lipofuscine (accumuli di detriti nelle cellule neuronali);

3.     potenzia il funzionamento dell’ippocampo, poiché i nuovi neuroni prodotti in eccesso nell’anziano sono inseriti nei circuiti neuronali.

Secondo i ricercatori questa scoperta ha anche un risvolto ecologico positivo, in quanto i residui di lavorazione delle olive, molto inquinanti, contengono una grande quantità di idrossitirosolo: migliorando le procedure di separazione delle componenti buone nella lavorazione, si potrebbe ottenere più idrossitirosolo e ridurre l’impatto nocivo.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Nell’esperimento la quantità di idrossitirosolo somministrata era di circa 500 mg/die per persona, corrispondente alla dose assunta con una dieta arricchita e/o con integratori.

 

Fonti / Bibliografia

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