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Che i mirtilli avessero proprietà salutari “da vendere”, come il fatto di essere una fonte eccezionale di antiossidanti e molto efficaci nella riduzione delle malattie cardiovascolari, era già cosa nota. Una recente scoperta, in più, ha dimostrato che i mirtilli, se consumati quotidianamente, avrebbero anche un’altra potente azione positiva: ridurre la pressione alta e preservare l’elasticità dei vasi sanguigni, due fattori importantissimi per la salute del cuore.
Ne bastano piccole quantità
Quanto se ne devono mangiare? Rispetto a quanto si è sempre creduto, è stata smentita la necessità di consumare grandi quantità giornaliere di mirtilli. Sarebbero sufficienti, invece, dosi nettamente più basse per procurare reali benefici, apprezzabili nel lungo periodo.
Una ricerca sulle donne
Lo studio, seguito dalla ricercatrice Sarah Johnson della Florida State University e pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, è stato condotto su un gruppo di donne da poco entrate in menopausa, una fase delicata della vita in cui il rischio cardiovascolare aumenta naturalmente.
Dopo aver misurato la pressione di ciascuna donna, per otto settimane metà gruppo doveva consumare 22 grammi di estratto di mirtillo in polvere, pari a una coppetta di mirtilli freschi, mentre l’altra metà doveva assumere 22 grammi di placebo. Tutto il campione doveva contemporaneamente non cambiare né la propria dieta né l’attività fisica svolta.
La pressione è scesa
I risultati sono stati chiari: le donne che avevano assunto l’estratto di mirtillo ogni giorno avevano ridotto la pressione sanguigna e le pareti delle loro arterie erano divenute più elastiche, quindi più efficienti ed in buona salute.
Una miniera di nutrienti
I mirtilli hanno un buon contenuto di vitamina A e C. Sono alleati degli occhi perché fanno bene alla retina. Inoltre rinforzano i vasi sanguigni e agevolano la prevenzione dei disturbi cardiocircolatori, come le varici. Infine, grazie agli antociani, svolgono un’azione antibatterica: sono ottimi, infatti, per combattere le infezioni dell’apparato urinario, come per esempio le cistiti.