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Qualche chilo da perdere? Prova la dieta temporizzata suggerita dai ricercatori dell’Università Americana Carnegie Mellon di Pittsburgh e pubblicata sulla rivista “American Marketing Association”.
Di che cosa si tratta
La dieta temporizzata si basa sul metodo del “time delayed” o della “temporizzazione”, ossia dell’anticipare di molte ore la scelta di ciò che si mangerà rispetto a quando ci si metterà in tavola. Questo significa, per esempio, che prima di arrivare al lavoro si dovrebbe preparare a casa il pranzo oppure lo si dovrebbe acquistare nel negozio di fiducia a “mente fredda” e non quando si ha già appetito.
Un fondamento psicologico
Sarebbe stato provato che quando c’è un ritardo significativo tra la scelta del cibo e il momento in cui lo si consuma, si selezionerebbero più spesso pasti a basso contenuto calorico. Per contro, quando si fa una scelta all’ultimo momento si ha più a cuore il gusto e si calcolano meno gli effetti del pasto sulla salute.
Vale anche per gli spuntini
Anche nella preferenza degli spuntini, il fattore tempo condizionerebbe la scelta. Un altro studio avrebbe, infatti, dimostrato che coloro che dovevano scegliere uno spuntino da consumare una settimana più tardi erano più propensi a preferire una mela o una banana piuttosto che una barretta di cioccolata. Al contrario, quando dovevano scegliere uno spuntino nell’immediato erano più portati ad acquistare un dolce che stuzzica le papille gustative, senza preoccuparsi della linea o della salute.
Il trucco è pianificare
Il segreto del mangiar sano starebbe, quindi, nel “temporizzare” la propria dieta quando non si ha fame e nell’improvvisare il meno possibile.