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Mangiare sano fa bene al cuore! È il risultato di uno studio recentemente pubblicato sull’European Heart Journal , rivista della società Europea di Cardiologia (Esc), da un team di scienziati della Central South University in Cina. Diete scorrette, ipertensione e ipercolesterolemia sono le principali cause di morte per infarto e angina, patologie che rientrano nelle cardiopatie ischemiche. Eppure, otre i due terzi dei decessi dovuti a malattie cardiache, pari a circa 6 milioni di morti, potrebbero essere prevenuti con una dieta sana.
Preferire frutta, verdura, pesce, cereali integrali e noci
Secondo Xinyao Liu, autore della ricerca, per prevenire i milioni di decessi in tutto il mondo, ogni giorno bisognerebbe mangiare:
· 200-300 grammi di frutta;
· 290-430 grammi di verdura;
· 16-25 grammi di noci;
· 100-150 grammi di cereali integrali.
Ridurre grassi saturi, zucchero e sale
Gli alimenti che bisognerebbe, invece, consumare con parsimonia, sono:
· bevande zuccherate;
· dolci e zucchero;
· alimenti trasformati e sale.
Una dieta ricca di grassi saturi, infatti, tende ad aumentare il colesterolo cattivo, con la conseguente formazione di placche nelle arterie; una dieta ricca di sale è, invece, collegata a un aumento della pressione, responsabile di malattie cardiache e ictus. E per ultime, ma non meno dannose, sono le diete ricche di dolci e carboidrati che portano all’obesità e al diabete.
I fattori di rischio di morte delle cardiopatie ischemiche
Nello studio è stato calcolato l’impatto dei seguenti 11 fattori di rischio di morte per le cardiopatie ischemiche:
1. dieta scorretta;
2. ipertensione;
3. alti livelli di colesterolo Ldl (“cattivo”);
4. glicemia alta;
5. consumo di alcol;
6. fumo;
7. indice di massa corporea elevato;
8. inquinamento atmosferico;
9. disfunzione renale;
10. esposizione al piombo;
11. sedentarietà.
Supponendo che tutti questi fattori di rischio siano rimasti invariati, i ricercatori hanno calcolato che il 69,2% dei decessi per cardiopatia ischemica potrebbe essere prevenuto se si adottassero diete più sane. Secondo lo studio, l’alimentazione rappresenta un fattore di rischio modificabile, cioè che si può correggere, così come l’ipertensione, il colesterolo, il diabete, l’obesità, l’inquinamento atmosferico, la depressione e la sedentarietà.
Prevenire le cardiopatie ischemiche si può
Mantenere il cuore in salute è possibile, concludono i ricercatori, adottando, quotidianamente comportamenti più salutari:
· modificando le proprie abitudini alimentari ereditate in famiglia, se scorrette;
· eliminando gli alimenti sbagliati;
· preferendo i cibi sani;
· riducendo i carboidrati (pasta e pane) ed eliminando i dolci nei soggetti in sovrappeso o con alterazioni della glicemia;
· assumendo le giuste porzioni in base al proprio fabbisogno energetico.
Fonti / Bibliografia
- Global, regional, and national burden of ischaemic heart disease and its attributable risk factors, 1990–2017: results from the Global Burden of Disease Study 2017 | European Heart Journal - Quality of Care and Clinical Outcomes | Oxford AcademicAbstractAims. The aim of this study was to estimate the burden and risk factors for ischaemic heart disease (IHD) in 195 countries and territories from 199