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Che la luteina faccia bene all’organismo già è noto: fino a oggi, però, le si riconoscevano effetti positivi per gli occhi e la vista. Uno studio statunitense pubblicato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Illinois sulla rivista scientifica Frontiers in Aging Neuroscience ha messo ora in evidenza che è in grado di dar vita a benefici cognitivi, migliorando la capacità di risposta neuronale.
Un pigmento naturale
La luteina, dal punto di vista chimico appartiene al gruppo delle xantofille, pigmenti naturali contenuti in molti alimenti soprattutto di origine vegetale gialli o a foglia verde (mais, spinaci, cavoli, cavoletti di Bruxelles), ma anche di origine animale (tuorlo d’uovo). Ha proprietà antiossidanti in grado di prevenire l’insorgenza della cataratta e della degenerazione maculare senile, difendendo le cellule retiniche dalla luce UV e dall’attacco dei radicali liberi. Poiché l’organismo umano non è in grado di produrla, deve essere introdotta attraverso l’alimentazione.
Migliora la risposta cerebrale
Per valutare gli effetti benefici a livello cognitivo i ricercatori dell’Università di Illinois si sono concentrati su un gruppo di 60 adulti: dopo averne misurato, mediante tecniche non invasive, i livelli di luteina, gli studiosi hanno monitorato – mediante elettrodi posizionati sul cuoio capelluto – l’attività cerebrale neuronale dei partecipanti mentre eseguivano un compito che richiedeva attenzione.
Più ce n’è, meglio è
Hanno così rilevato, come spiega Anne Walk, prima autrice dello studio, “che l’attività dei neuroni dei partecipanti più anziani con livelli superiori di luteina era più simile a quella dei più giovani rispetto ai loro coetanei con meno luteina. Inoltre, la luteina sembra avere anche un ruolo protettivo: chi ne aveva di più, era in grado di impegnare più risorse cognitive per completare l’attività”.