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Il latte intero, troppo spesso stigmatizzato per il suo alto contenuto di grassi e sostituito con varietà di origine vegetale, è stato riabilitato in seguito a quanto emerso da un recente studio pubblicato sulla rivista Circulation di un gruppo di ricercatori della Harward School of Pubblic Health e della Tufts University Di Boston.
Controllate più di 3 mila persone per 15 anni
In particolare è stata verificata costantemente la presenza nel sangue di 3 acidi grassi derivati da prodotti lattiero-caseari. L’esperimento avrebbe infine dimostrato che i soggetti con alti livelli di questi grassi nel sangue (quindi abituali consumatori di latte vaccino intero e di suoi derivati) avevano un minor rischio di diabete di tipo 2 (il 46% di meno) rispetto a chi non ama i prodotti lattiero caseari o ai consumatori di latte scremato o parzialmente scremato.
Gli effetti positivi
- Consumare latte intero e suoi derivati contribuirebbe a:
- ridurre la voglia di carboidrati e zuccheri durante il giorno;
- migliorare il sistema immunitario;
- inibire la crescita di batteri e parassiti;
- tenere sotto controllo la glicemia;
- controllare l’appetito;
- favorire l’aumento della muscolare magra.
Conferma il professor Rovera, presidente della Società italiana dell’obesità (Sio) e responsabile scientifico del Centro per i disturbi alimentari del Policlinico San Pietro di Bergamo,: “Negli ultimi tempi si sta facendo strada l’ipotesi scientifica che i lipidi presenti nel latte intero non siano da demonizzare, in quanto benefici se consumati nella giusta quantità”.
Conferme da altri studi
Yogurt, formaggi stagionati e perfino burro, secondo una recente ricerca olandese, favorirebbero la diversificazione del microbioma intestinale con effetti benefici sulla salute e sul peso corporeo. I batteri presenti nel nostro intestino (circa un chilo) si nutrirebbero proprio di yogurt, formaggi e burro che, se presenti in modo costante nella nostra dieta, faciliterebbero il mantenimento del peso o addirittura aiuterebbero anche a diminuirlo.
Fresco o a lunga conservazione
Vanno bene entrambi perché in Europa la legislazione prevede che entrambi debbano contenere la lattoferrina, la principale sieroproteina del latte.