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Per dimagrire non basta più calcolare solo le calorie dei nostri piatti! Ora c’è l’indice di qualità della dieta (Idq) ad aiutarci a capire se i cibi introdotti nella nostra dieta giornaliera fanno ingrassare oppure no, indipendentemente dalle calorie che apportano. A sostenerlo sono i ricercatori della Sapienza di Roma che, in occasione del 7° Congresso regionale della Società Italiana dell’Obesità (Sio) hanno presentato questo nuovo parametro in grado di indicare il valore complessivo di un cibo a dispetto delle calorie.
Abitudini alimentari a confronto
Per determinare l’IDQ i ricercatori hanno confrontato le abitudini alimentari di 120 soggetti, con alimentazioni molto diverse fra loro: 30 vegani, 30 latto-ovo vegetariane, 3 magri onnivori e 30 obesi onnivori. L’apporto calorico del campione era simile: circa 2000 calorie e la quantità di attività fisica sovrapponibile. A parità di calorie assunte giornalmente dai vegani, vegetariani, magri onnivori e obesi onnivori, i pesi erano molto differenti. Non solo, esisterebbe una netta prevalenza di sovrappeso e obesità tra gli onnivori che prediligono carni rosse e alcuni tipi di formaggio, mentre trascurano le verdure.
Non solo calorie
Questo dimostrerebbe che non è solo l’apporto calorico della dieta a causare il sovrappeso e l’obesità, ma molto dipenderebbe anche da come si costruisce il menù giornaliero, bilanciando alimenti contenenti grassi saturi o glucidi con le fibre. È proprio in questo giocherebbe un ruolo fondamentale l’indice di qualità della dieta.
Il nuovo parametro
Grazie alla scoperta di questo nuovo indicatore, i ricercatori hanno potuto stabilire che sono soprattutto le verdure, i cereali integrali e, più in generale, gli alimenti ricchi di fibre a fare la differenza in una dieta, aumentandone appunto l’indice di qualità. Questi cibi andrebbero, infatti, a compensare i danni provocati da altri alimenti meno salutari come quelli ricchi di carboidrati, zuccheri, grassi saturi, in particolare carni rosse, e alcuni tipi di formaggi che invece sono ad alto rischio sovrappeso e sviluppo di malattie correlate all’obesità. Quindi, ancora una volta, questa scoperta andrebbe a confermare l’assoluta rilevanza della dieta mediterranea.