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L’eccessivo consumo di integratori vitaminici, oltre che essere inutile, potrebbe essere anche dannoso alla salute.
Boom di consumi negli Stati Uniti
Più della metà della popolazione americana assume integratori vitaminici e ciò ha destato l’allarme dei medici americani che, un tempo entusiasti, ora sarebbero molto più cauti nel prescriverli, visto che dopo anni di ricerche, i risultati sulla loro effettiva efficacia nel prevenire molte malattie, sono scarsi.
L’utilizzo in Europa
Varia in base alle latitudini: è più alto nei Paesi del nord Europa, come la Danimarca (più del 50% della popolazione fa uso di integratori vitaminici), più bassi in quelli sud europei, come Spagna, Grecia e Italia.
La situazione nel nostro Paese
Secondo Graziano Onder della Fondazione Policlinico universitario Gemelli di Roma: “Il 15% della popolazione generale assume integratori vitaminici e sembra che l’utilizzo aumenti con l’avanzare dell’età”. Non tutti i dati, però, concordano sulla reale diffusione di questi prodotti tra la popolazione italiana: una ricerca del 2015 di Gfk Eurisco riferisce che il mercato e il giro d’affari dei multivitaminici nel nostro Paese è in forte crescita e il numero di persone che ne fa uso sembra quadruplicato negli ultimi 20 anni, passando dall’11% al 39%.
Serve l’indicazione medica
Secondo Onder, senza una reale necessità clinica l’utilizzo degli integratori vitaminici è inutile, come dimostrato da molti studi e, talora, pericoloso alla salute. Integratori di vitamina E, se presi in dosi eccessive, potrebbero aumentare il rischio di cancro alla prostata; il beta carotene, invece, aumenterebbero i tassi di tumore al polmone. L’unica vitamina con effetti positivi è la D, in quanto potrebbe migliorare lo stato di salute delle ossa, dei muscoli e anche del cervello.
Sì in caso di carenze
In alcuni casi, invece, la supplementazione di vitamine è utile. Per esempio, negli stati carenziali causati da malattie, come nel caso delle gastriti che limitano l’assorbimento della vitamina B12, o in situazioni particolari della vita, come la gravidanza(). Vanno comunque sempre rispettate due condizioni:
- l’integrazione vitaminica non può essere generalizzata a tutta la popolazione, ma rapportata al singolo individuo;
- una dieta equilibrata, con frutta, verdura e carne, fornisce una quantità di vitamine sufficiente al nostro fabbisogno tale da non richiedere l’uso integratori.